Omicidio del giovane di 26 anni: fermati i presunti responsabili

Dietro l'omicidio non ci sarebbe la criminalità organizzata ma motivi di natura privata

Il cerchio si è chiuso intorno ai responsabili dell’assassinio di Antonio Barbieri, il ragazzo di 26 anni rinvenuto con ferite gravi alla testa nella serata di sabato in via Bruno Buozzi, in Contrada Petra allo Scalo, zona periferica di Corigliano Rossano.

Ne sono convinti gli inquirenti che, nella serata di giovedì, hanno notificato a due persone il provvedimento di fermo di indiziato di delitto. Sulla base di quanto filtrato fino al momento, entrambi sottoposti per ore presso gli uffici della Questura di Cosenza ad un serrato interrogatorio da parte del magistrato della Procura della Repubblica di Castrovillari titolare delle indagini, avrebbero ammesso le proprie responsabilità. Due i colpi di pistola al capo che hanno poi causato il decesso del giovane spirato quattro giorni più tardi. Erano stati i poliziotti della Squadra Volanti del Commissariato di Rossano, nel corso di un ordinario servizio di controllo del territorio, a scoprire la Mercedes di colore nero sul cui sedile del conducente giaceva Barbieri. Prestati i primi soccorsi, il ragazzo era stato poi trasportato all’ospedale cosentino “Annunziata”, morendo nonostante i tentativi disperati di salvargli la vita. Sulla base di quanto sarebbe emerso nelle ultime ore, dietro l’omicidio non ci sarebbe la criminalità organizzata ma motivi di natura privata.

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