
L’acquisizione di “due nuovi mezzi (nella fattispecie due nuove ambulanze) da destinare ai servizi di soccorso” da parte dell’Asp di Vibo Valentia è una “notizia all’apparenza positiva”, anche se “permangono molte perplessità sull’efficienza del servizio sull’intero territorio provinciale”. La valutazione è del responsabile del Codacons delle Serre vibonesi Antonio Carnovale che esprime alcune perplessità.
“Non è dato sapere – spiega Carnovale – in quali postazioni verranno utilizzate tali ambulanze, se verranno utilizzate in aggiunta o in sostituzione alle esistenti e se ci sia nella disponibilità dell’Azienda sanitaria il personale per poter utilizzare tali mezzi. A quanto pare, nei mesi scorsi proprio nella postazione SUEM 118 di Serra San Bruno, sarebbe stata utilizzata, per carenza di autisti, un’ambulanza della Croce Rossa Italiana, non si capisce se a seguito di gara ad evidenza pubblica o affidamento diretto in convenzione e con quali costi. Quindi, ciò che si spera è che l’annuncio non sia finalizzato alla solita ‘passerella istituzionale’ ma che a ciò segua un razionale utilizzo delle risorse a disposizione per potenziare un territorio come quello montano privo di infrastrutture e dove circa ventimila persone devono sperare che, nel momento di un improvviso malore, l’unica ambulanza a disposizione non sia già impegnata a chilometri di distanza, magari per un trasferimento di qualche paziente”. Il responsabile dell’associazione a tutela dei consumatori spera che “i nuovi mezzi possano scongiurare episodi raccontati attraverso la stampa di persone riverse a terra per decine di minuti in attesa dell’ambulanza, anche perché l’Azienda soffrirebbe già di evidenti problemi in ogni campo, compreso quello della somministrazione dei pasti ai pazienti ricoverati”. L’esame viene allargato ad altre situazioni e Carnovale afferma che “dopo la chiusura dei punti ristoro dei presidi ospedalieri di tutta la provincia per carenze strutturali (anche se è naturale chiedersi a tal punto se tali carenze erano conosciute al momento della pubblicazione del bando per l’affidamento del servizio ristorazione e, successivamente, al momento del concreto affidamento alla ditta aggiudicataria) pare che i pasti all’ospedale di Tropea arrivino in buste di plastica contenenti qualche fetta di prosciutto e di pane”. Dinamiche diverse e tutte da approfondire, secondo Carnovale, muoverebbero poi l’Azienda sanitaria nel settore della riscossione: “un punto sul quale l’Asp sembra nuovamente solerte, invece, è quello dell’invio ai cittadini di avvisi di accertamento relativi al recupero di quote ticket per presunte discrepanze sulle dichiarazioni di esenzione. Tali accertamenti risultano, nella stragrande maggioranza, affetti da illegittimità, per come stabilito da vari Giudici negli anni passati, dopo che erano stati da noi impugnanti. Anche questi nuovi avvisi – conclude il rappresentante del Codacons – saranno oggetto di ricorso dinanzi alle Autorità competenti”.
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