“Non ammessa l’esenzione ticket per vecchie pendenze”: il gruppo “Per Serra insieme” torna alla carica di Asp e Regione

“Anziché dare sostegno ai cittadini nel momento di massima crisi, l’Asp di Vibo Valentia e la Regione Calabria adottano provvedimenti fortemente penalizzanti per le categorie deboli dimostrando mancanza di elasticità e incapacità di guardare oltre le burocratiche apparenze”. I consiglieri comunali di “Per Serra insieme” Biagio Figliucci e Vito Regio tornano alla carica e rivendicano, ancora una volta, “il diritto alla salute troppe volte calpestato in una terra in cui le privazioni sono all’ordine del giorno”.

Nel mirino, stavolta, ci sono i criteri di riconoscimento dell’esenzione ticket per coloro i quali “hanno, secondo l’Asp, usufruito in passato, anche a distanza di un decennio, di indebite prestazioni”. Nello specifico, “chi negli anni addietro – spiegano Figliucci e Regio – ha ricevuto delle prestazioni sanitarie senza pagare il dovuto per proprio errore (ma questo è da dimostrare) il ticket, non può usufruire oggi dell’esenzione anche se questa, per le condizioni economiche o di salute attuali, gli spetterebbe. Non è nemmeno concessa – aggiungono – una rateizzazione propedeutica all’accettazione dell’istanza di esenzione”. In sostanza, “la Regione e l’Asp non solo non aiutano gli utenti, ma si rivelano sorde perchè non ammettono che la condizione di una famiglia possa peggiorare dal punto di vista finanziario e negano la richiesta di soccorso sotto forma di esenzione”. Quasi sommando tutti gli atti adottati negli ultimi anni, Figliucci e Regio riscontrano “una vistosa insensibilità determinata dalla mera voglia di tagliare per fare cassa, anche a costo di private i cittadini di servizi – e dunque di diritti – essenziali. Riprova è ormai non solo il depauperamento dell’ospedale ma anche quello degli uffici distrettuali sempre più spogliati di personale e quindi incapaci di rispondere alle esigenze della gente”. La conclusione è carica di amarezza: “noi non facciamo politica per compiacere il potere di turno o per interessi personali, ma diversamente da altri la facciamo per difendere questa comunità e questo territorio”.

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