
Era l’11 agosto quando l’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo, nel corso del dibattito “L’Appennino calabrese: una risorsa da mettere a valore”, svolto presso il vivaio “Rosarella” e condotto dal direttore de “Il Meridio” Biagio La Rizza prometteva un impegno concreto.
“Dal prossimo anno – spiegava Rizzo rispondendo a specifica domanda – sarà concesso un contributo ordinario più consistente al Parco delle Serre” perché “questo territorio merita di essere valorizzato”.
In più, l’esponente della Giunta Oliverio aveva sottolineato la necessità di “fare rete” e di superare la tendenza a lavorare “in modo isolato”.
Quelle garanzie si sono però sbriciolate al cospetto della realtà. Fra le pieghe della Legge di stabilità regionale 2019 formulata dalla Giunta e che sarà discussa in Consiglio nella giornata di mercoledì si legge che il contributo ordinario sarà uguale all’anno precedente, cioè 200.000 euro. Ed anche nel 2020 e nel 2021 la previsione è identica. Dunque, l’aumento non è stato previsto né immaginato né per il prossimo anno né per i successivi. Con buona pace di quanti avevano creduto ad una promessa che sembrava sincera. Ma, evidentemente, quello di tener fede alla parola data non è il pezzo forte della politica calabrese. Il Parco delle Serre rimane così tenuto “a bagnomaria”, con poche risorse, pochissime prospettive e qualche illusione. Mentre il territorio aspetta e la delusione sale.
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