
Una lavanderia industriale è stata sottoposta a sequestro da parte del personale della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro. La proprietà, sebbene l’intestataria risulti essere Maria Iacovo, moglie dell’indagato, sarebbe ascrivibile al 60enne Antonio Mandaliti, sospettato di essere appartenente al clan Muto. I due sono stati tratti in arresto lo scorso anno nel contesto dell’inchiesta denominata “Frontiera” condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Un’indagine che mise nel mirino interessi criminali e presunti affiliati alla cosca. La misura giudiziaria eseguita stamane è stata disposta dal Tribunale di Cosenza, sulla scorta di una richiesta formulata dal responsabile della Direzione Investigativa Antimafia e fondata sul risultato dell’attività investigativa portata avanti
dalla Sezione operativa di Catanzaro. Un’indagine sui patrimoni che ha riguardato il periodo fra il 1997 ed il 2015. La lavanderia industriale, ubicata a Diamante, in provincia di Cosenza,”appare, per come ipotizzato nel procedimento ‘Frontiera’, come frutto o reimpiego di attività illecita”, così riporta il provvedimento dei giudici.
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