‘Ndrangheta. Operazione “De Bello Gallico”: fatta luce sull’omicidio della donna uccisa mentre era con l’amante: fermi e perquisizioni

È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di 4 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio e tentato omicidio pluriaggravati, associazione mafiosa, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco clandestine, danneggiamento aggravato mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, furto e detenzione illegale di segni distintivi e oggetti in uso ai Corpi di Polizia, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa. Eseguite anche numerose perquisizioni domiciliari e locali.

“De Bello Gallico” è il nome dato all’operazione nel corso della quale, durante la notte, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura reggina hanno eseguito i 4 fermi di indiziato di delitto. L’indagine della Polizia di Stato di Reggio Calabria ha consentito di individuare l’esecutore materiale dell’omicidio di Fortunata Fortugno, la donna che fu uccisa con un colpo di pistola alla testa la sera del 16 marzo mentre era appartata con Demetrio Logiudice, che rimase ferito ad una spalla, a bordo di un’autovettura, in uno spazio a ridosso del torrente Gallico.
C’è voluto un faticoso lavoro di estrapolazione, studio e analisi delle immagini di una settantina di impianti di videosorveglianza pubblica e privata, prima che gli investigatori della sezione omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria arrivassero ad individuare la macchina che il killer aveva utilizzato per raggiungere il luogo in cui si erano appartati i due amanti, effettuare un primo sopralluogo e successivamente porre in essere l’agguato in cui fu uccisa freddamente la donna e fu ferito gravemente l’uomo. Centinaia di ore di filmati passati sotto lente hanno permesso agli investigatori della Polizia di Stato di ricostruire le fasi dell’appuntamento delle vittime, del sopralluogo, dell’agguato e della fuga del killer, nonché della corsa verso l’ospedale del ferito a bordo della macchina, con la donna colpita a morte.
Attraverso il confronto di moltissimi filmati estrapolati dai diversi impianti di video sorveglianza, i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti ad individuare l’Audi A3 Sportback utilizzata dal sicario la sera del 16 marzo per compiere l’agguato nei confronti di Demetrio Logiudice. Tutti gli accertamenti effettuati al riguardo, hanno dimostrato che la macchina veniva utilizzata esclusivamente da Paolo Chindemi, ventottenne di Gallico. Le intercettazioni ambientali disposte dalla D.D.A. di Reggio Calabria hanno consentito di raccogliere ulteriori e pregnanti elementi che, in combinazione con i dati acquisiti dagli impianti di video sorveglianza, con riferimento al mezzo utilizzato dal killer per compiere l’agguato, sono andate a comporre un quadro indiziario grave, preciso e concordante a carico di Chindemi, quale esecutore materiale dell’efferato delitto, che è stato fermato questa notte dai poliziotti della Sezione omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria. Paolo Chindemi è figlio di Pasquale, assassinato tre mesi prima a Gallico nel corso di un agguato.

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