‘Ndrangheta e politica: condannato a 5 anni e 4 mesi il senatore di Forza Italia Marco Siclari

Al termine del processo celebrato con rito abbreviato, il giudice dell’udienza preliminare Maria Rosa Barbieri ha condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione Marco Siclari, senatore di Forza Italia. Coinvolto nell’inchiesta denominata “Eyphemos”, che mise nel mirino i clan della ‘ndrangheta di Sant’Eufemia d’Aspromonte, è stato riconosciuto colpevole di scambio elettorale politico mafioso. Il Pubblico Ministero Giulia Pantano aveva richiesto che al parlamentare fosse comminata una pena a quattro anni. L’attività investigativa, gestita dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e dall’Aggiunto Gaetano Paci, la corsa elettorale dell’esponente ‘azzurro’ in occasione delle Politiche del 2018 sarebbe stata sostenuta dai membri del clan Alvaro.


A febbraio dello scorso anno, il giudice delle indagini preliminari si era espresso perché Siclari fosse sottoposto alla detenzione domiciliare, una richiesta che ha lasciato indifferente la Giunta per le autorizzazioni. Siclari, sulla base di quanto riportato nelle carte degli inquirenti, “accettava a mezzo dell’intermediario Giuseppe Antonio Galletta, la promessa di procurare voti da parte di Domenico Laurendi, appartenente al locale di ‘ndrangheta di Santa Eufemia della famiglia mafiosa Alvaro”. I magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria sono convinti che di lì a poco, nella primavera del 2020, Siclari avrebbe contraccambiato il supporto ricevuto contribuendo a far trasferire presso una filiale di Messina una dipendente delle Poste, figlia di Natale Lupoi, considerato appartenente alla ‘ndrangheta ed al quale è stata inflitta in data odierna una condanna a 19 ani e 4 mesi di reclusione. Il giudice ha ritenuto accertata la colpevolezza anche di “Rocchellina”, il soprannome con cui è conosciuto il sospetto boss Domenico Laurendi (20 anni di carcere) ed il boss Cosimo Alvaro (17 anni e 9 mesi). Solo tre sono state le assoluzioni a fronte di 21 soggetti riconosciuti colpevoli. L’inchiesta riguarda, tra gli altri, Domenico Creazzo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e sindaco Sant’Eufemia d’Aspromonte, sul banco degli imputati dinanzi al Tribunale di Palmi dove si sta celebrando il processo con rito ordinario.

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