‘Ndrangheta. Due ergastoli ed oltre un secolo di carcere per l’omicidio di Damiano Vallelunga

I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria hanno emesso il verdetto relativo alla vicenda processuale scaturita dall’inchiesta sull’assassinio di Damiano Vallelunga, il boss dei “viperari” di Serra San Bruno ucciso il 27 settembre di nove anni fa davanti al Santuario dedicato ai Santi Cosma e Damiano, a Riace. Un delitto commesso nel contesto di una faida sanguinosa scatenatasi all’epoca nell’area a cavallo del Vibonese, del Reggino e del Catanzarese. I magistrati hanno inflitto, così come era accaduto al termine del rito di primo grado, l’ergastolo sia al 70enne Vincenzo Gallace, considerato personaggio di spicco della criminalità organizzata di Guardavalle, sia al 64enne Cosimo Leuzzi, a capo, secondo gli inquirenti, della cosca di Stignano. Queste le altre pene decise dai togati: 12 anni al collaboratore di giustizia Antonino Belnome; 18 anni e 9 mesi di reclusione a Salvatore Papaleo, 46enne di Monasterace; 21 anni e 6 mesi per il 40enne di Stignano, Andrea Sotira; 19 anni a Cosimo Spatari, 57enne di Placanica; 17 anni a Roberto Umbaca; 18 anni e 9 mesi ad Agostino Vallelonga. Sono stati assolti, invece: Antonio Leuzzi, 33enne di Stignano; Luca Spatari, 33enne di Riace e Bruno Vallelonga.

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