
Covid-19 fatale per Francesco Pelle. Uno dei personaggi di maggior spessore criminale della ‘ndrangheta, datosi alla macchia il 19 luglio di due anni fa, è stato catturato presso la clinica di Lisbona che lo stava curando dopo aver contratto la malattia.
Il 43enne, conosciuto come “Ciccio Pakistan” ed inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità inserito nel programma speciale di ricerca del Ministero dell’Interno, era introvabile dal periodo immediatamente precedente la sentenza emessa dai magistrati della Corte di Cassazione che lo condannava in via definitiva all’ergastolo perché giudicato mandante della strage di Natale compiuta a San Luca nel 2006 vendicata dai rivali nel Ferragosto del 2007 nella tedesca Duisburg. L’operazione odierna è stata eseguita da personale dell’unità nazionale antiterrorismo della policia judiciaria portoghese, che ha dato esecuzione al provvedimento restrittivo a carico di Pelle.
Riconosciuto colpevole di omicidio aggravato dalle finalità mafiose ai danni di Maria Strangio, 49 anni.
Le attività di Polizia Giudiziaria hanno beneficiato dei canali di cooperazione internazionale attivati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, che da tempo beneficiano dell’assistenza tecnica del progetto I-CAN, una rete internazionale interforze a contrasto della ‘ndrangheta.
I Carabinieri del Reparto Operativo reggino, collaborato dai colleghi del Gruppo di Locri e della Compagnia di Bianco, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nelle persone del Procuratore Giovanni Bombardieri, del Procuratore Aggiunto Giuseppe Lombardo e del Sostituto Procuratore Alessandro Moffa, da tempo erano sulle tracce del latitante ed in ultimo lo avevano localizzato proprio nella penisola iberica, dove è stato arrestato in una struttura ospedaliera lusitana.