
I tanti perché della nostra proposta editoriale
Raccontare i fatti con obiettività, in Calabria, è sempre un progetto ambizioso. La complessità e la problematicità di questa terra e della sua storia si ripercuotono infatti sulle vicende delle persone: qui, più che altrove, i rapporti sono estesi, le scelte (consapevoli o meno) derivano da una realtà che si compone di tante piccole evoluzioni e di altrettante occasioni mancate, le aspettative sono elevate e si contestualizzano in una situazione di partenza tutt’altro che agevole.
Scovare i diversi aspetti della verità – sapendo che le azioni nascono spesso da un personalissimo punto di vista – e farli conoscere diventa un po’ una missione, oltre che una passione. È una sfida affascinante che affrontiamo consci dell’elevato quoziente di difficoltà, ma anche con il senso di responsabilità necessario, la consapevolezza del ruolo e l’entusiasmo di chi decide di mettersi in gioco. Senza timori e senza pressioni, con il dovere dell’imparzialità e la forza delle nostre idee.
In ogni caso, metteremo al primo posto il rispetto e la dignità della persona. Non inganneremo il lettore in nome della ricerca spasmodica di qualche click in più: all’aumento artificioso degli accessi al giornale preferiamo la credibilità che si conquista con la costanza dell’impegno, con la puntualità delle verifiche e degli approfondimenti.
Mireremo ad offrire un servizio di qualità rimanendo coerenti con i nostri ideali di riferimento. Non esigiamo di essere considerati infallibili: sappiamo che, per quanta attenzione e dedizione ci metteremo, il rischio di sbagliare sarà presente. Una cosa ci sentiamo di dire: gli errori saranno sempre in buona fede. Proprio per questo accetteremo le critiche, ma non i sermoni interessati.
Non inseguiremo gusti, mode e convinzioni del momento; non asseconderemo le tendenze che si nutrono della lamentela ad ogni costo, dei pregiudizi e dei luoghi comuni. Per noi la democrazia non può essere animata dall’invidia sociale, dalla pretesa ingiustificata, dalla doppia morale; piuttosto si costruisce con lo spirito di sacrificio e l’umile lavoro di chi scommette su se stesso, senza l’assillo della scorciatoia.
Il Meridio cristallizza questa posizione: in questo frangente storico, in questo determinato luogo geografico, il mosaico quotidiano è costituito da questi tasselli. Lo scopo che ci prefiggiamo è appunto quello di farveli conoscere.
Le origini dell’idea
No, non poteva essere altrimenti: un’idea, quando è suffragata da solide convinzioni, ha solo bisogno di tempo perché si concretizzi. E robusta, sin dagli albori della nostra amicizia, era l’intenzione di realizzare un prodotto editoriale a nostra immagine e somiglianza. Un’esigenza, coltivata da entrambi i fondatori, che si è fatta strada, senza incontrare ostacoli, in modo lineare, istintivo, in assenza di qualsivoglia forzatura. A liberare il percorso da sassi ed erba gramigna è l’identico approccio al lavoro ed all’interpretazione dei fatti calabresi che abbiamo il dovere di raccontare.
Rigore e passione, agili guizzi e desiderio di rischiare. Sono questi i pilastri dell’unica nostra ambizione: ritagliarci uno spazio, piccolo o grande che sia poco importa, in cui la nostra voce sia ascoltata. Di tutto il resto che gravita attorno ad un giornale on line nulla ci interessa. Il gusto di essere padroni a casa nostra non va inteso nel senso, gretto, che alcune forze politiche fanno loro escogitando una facile, quanto velleitaria, scorciatoia all’epocale dramma dell’immigrazione. Tutt’altro, si tratta di un pensiero strettamente connesso a quanto sopra spiegato: la volontà e l’entusiasmo di dare forma compiuta, articolo dopo articolo, giorno dopo giorno, alla nostra concezione dell’informazione.
Scelta estremamente selettiva delle notizie, abbandonando al proprio destino quell’ormai indigeribile approccio fondato sul “riceviamo e pubblichiamo” che salva, molto spesso, piatte giornate monche di spunti, al prezzo, salatissimo, di rappresentare, la morte civile della funzione giornalistica ridotta ad angusta cassetta delle lettere. È per questa ragione che i lettori, vagando per le pagine de Il Meridio, non troveranno mai un flusso disordinato di news, la gran parte delle quali di un certo interesse solo per il mittente del comunicato. Al contrario, s’imbatteranno in riflessioni e commenti che indicheranno il nostro punto di vista, sciolto e indipendente, su un determinato argomento. Disegnare, a beneficio di coloro che “sfoglieranno le pagine del giornale”, il quadro che si delinea sotto i nostri occhi, spalancati su uno scenario, quello calabrese, fosco, dai colori sbiaditi e sul quale accenderemo i riflettori della nostra interpretazione.
Ascolteremo chi non ha voce, tappandoci le orecchie quando esse saranno volgarmente disturbate dall’arroganza. Non trasformeremo mai in delicato profumo l’olezzo maleodorante dell’irresponsabilità sociale e della colpevole indifferenza che troppo spesso si alza da un estremo all’altro della regione. Urticanti, ma rispettosi della piena dignità individuale di chiunque sarà oggetto della nostra “attenzione informativa”, siamo animati dal proposito di raggiungere un traguardo: arredare un luogo che sia comodo per gli spiriti scomodi. Ci “limiteremo”, dunque, ad essere onesti intellettualmente: abbiamo la presunzione di pensare che non sarà poco, tutt’altro.
Biagio La Rizza
Direttore responsabile
Nicola Martino
Condirettore editoriale
Complimenti e tanti auguri per un proficuo e gradito lavoro