Migranti. Le 11 madri, che hanno perso i bambini nell’ultimo naufragio, resteranno in Calabria

“Dalla Calabria una risposta di grande civiltà e umanità, contro ogni forma di razzismo e xenofobia. Le 11 madri, che hanno perso i loro bambini nell’ultimo naufragio, resteranno nella nostra regione. Il sindaco di Cariati, Greco, è pronto ad ospitare queste donne nel centro Sprar del suo Comune”. È quanto affermano Giovanni Manoccio, delegato della Regione per l’Immigrazione, e Franco Corbelli, coordinatore del Movimento Diritti Civili, delegato della Regione per la tutela e la promozione dei Diritti Umani.
“La missione umanitaria è compiuta – proseguono – un’altra importante battaglia di civiltà è stata vinta. Ancora una volta la Calabria si conferma terra di accoglienza e di solidarietà. Le 11 giovani madri (6 dell’Eritrea e 5 della Somalia), che hanno perso i loro bambini nell’ultimo naufragio, e che erano sbarcate, due settimane fa, nel porto di Crotone insieme ai loro bambini, resteranno in Calabria, vicine ai loro figlioletti, sepolti nella città pitagorica e in altri piccoli cimiteri della provincia crotonese. Queste povere donne (il cui pianto disperato e straziante al loro arrivo a Crotone, aveva profondamente colpito tutti) dovevano essere trasferite in altre regioni e allontanate per sempre dai loro bambini. Siamo riusciti a scongiurare questa disumanità. Abbiamo evitato il trasferimento di queste donne e stiamo per farle andare adesso in alcuni centri Sprar del crotonese e zone limitrofe. Dopo la prefettura, oggi abbiamo avuto dalla Questura di Crotone le ultime informazioni necessarie su queste 11 donne. Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per questo importante risultato che siamo riusciti ad ottenere lavorandoci ogni giorno dal momento dell’arrivo, due settimane fa, nel porto di Crotone, dei poveri, sfortunati bambini morti nel tragico naufragio”. “È questa la nostra risposta di grande civiltà contro ogni forma di razzismo e xenofobia, contro quanti per raccattare qualche volto in più si scagliano, ignobilmente e senza alcuna pietà, contro gli immigrati, calpestando i più elementari principi di civiltà e umanità, arrivando finanche a criminalizzare le Ong che salvano in mare ogni giorno migliaia di vite umane”, concludono Giovanni Manoccio e Franco Corbelli, promotore, insieme al Governatore calabrese, Mario Oliverio, e al sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, della grande opera umanitaria, il Cimitero internazionale dei Migranti, che sta per sorgere in Calabria, nel piccolo comune del cosentino, per dare dignità alla morte di quei poveri sfortunati immigrati(uomini, donne e bambini) che perdono la vita nei tragici naufragi mentre fuggono da guerre, persecuzioni e miseria. Corbelli e Manoccio danno infine notizia della disponibilità manifestata dal sindaco di Cariati, Filomena Greco (che hanno sentito al telefono ieri e oggi), ad accogliere nel centro Sprar del suo comune, che sarà a breve operativo, queste giovani madri. Un gesto che è stato molto apprezzato dai delegati della Regione, per l’immigrazione e per i diritti umani.

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