
“La tutela, lo sviluppo e la diffusione dei beni, delle attività, dei valori della cultura si collocano necessariamente al centro degli obiettivi di crescita civile, sociale ed economica del nostro territorio”.
E’ ciò che sostiene Domenico Tomaselli, dirigente del Partito Socialista Italiano. “Del resto, è ormai acquisita la convinzione secondo cui la cultura – evidenzia il rappresentante del PSI – costituisce un bene comune di straordinaria ricchezza e complessità, che, in tutte le sue diverse manifestazioni, deve essere protetto e potenziato.
Questo per dire che ben vengano le giornate come quella del 24 novembre, organizzata dall’Amministrazione del Comune di Ricadi dove la cultura è più fruibile, peccato che ancora una volta sia tagliato fuori il polo museale di Paleontologia ubicato nella frazione di Santa Domenica, in perenne fase di allestimento.
Ricordo che ad ospitare il museo è Palazzo Fazzari recuperato che, da originaria destinazione residenziale, diventa sede del museo di Paleontologia di Ricadi.
Qual è il problema? Perché non si aumentano gli sforzi per aprire finalmente questo Museo? Ci sono intoppi burocratici ? Quali sono?
La collettività ha speso 2 milioni di euro per questo museo e merita di avere un resoconto.
Si può collaborare tutti assieme per rimuove questi intoppi, se si vuole.
Sorge il dubbio che l’apertura non sia nella top ten delle priorità di questa Amministrazione.
Questa struttura ormai completata da anni tutto è tranne che un Museo, anzi di recente è stata usata per finalità convegnistiche i cui temi non erano né l’archeologia né la paleontologia.
Avere un museo attivo anche a Santa Domenica vorrebbe dire economia 12 mesi l’anno se si pensa a un piano di gestione serio che coinvolga le scuole d’inverno con gite, giornate nazionali e europee e continue visite in estate volendo stipulare convenzioni con tour operator e albergatori.
Prendiamo ad esempio le Grotte di Zungri, una attrattiva che ha fatto riscoprire un territorio facendo registrare un numero di visitatori da capo giro. Per intenderci apertura a marzo e in luglio si staccava il biglietto n. 20.000.
Santa Domenica merita di avere il suo Museo”.
“Ci auguriamo – conclude Tomaselli – che arrivi presto un segnale e, nell’ipotesi in cui l’apertura dovesse ancora protrarsi, usare per lo meno, una stanza all’ingresso del Museo come Punto Informazioni turistico per la prossima stagione estiva 2019 vista la posizione centrale del museo e considerato che la frazione ha ben 6 accessi al mare, alcuni poco conosciuti altri abbandonati.
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