
E’ stata eseguita da personale della Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di I.M., 52 anni, residente in un Comune della provincia di Reggio Calabria.
La misura è scaturita dall’attività di indagine che rientra nell’ambito del fenomeno “violenza di genere”, di cui si occupa il Terzo Gruppo specializzato della Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, coordinata dal Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci, ed è stata eseguita dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Polizia di Stato. Le indagini hanno ricostruito una lunga serie di maltrattamenti a cui l’uomo avrebbe sottoposto con allarmante regolarità moglie e figli minori, quasi con frequenza quotidiana, a margine di una relazione contraddistinta da alti e bassi a seconda dell’umore del marito-padrone. La donna subiva da tempo ingiurie, minacce, percosse e comportamenti ossessivi tali da limitare la liberta di movimento della stessa. Tali limitazioni avrebbero interessato anche i figli tanto che, in passato, per fini punitivi, ha segregato, sostengono gli investigatori, moglie e figli all’interno della cucina della propria abitazione, per circa 10 ore, staccando persino la corrente elettrica. La violenza sarebbe stata esercitata impedendo alia moglie di vedere i propri familiari, limitandola persino negli spostamenti. Solo dopo molto tempo, la donna si è determinata a denunciare le condotte violente, poiché stanca ed esasperata dalle continue vessazioni subite. L’arrestato è stato allontanato dall’abitazione familiare e collocato in regime di arresti domiciliari presso altra dimora, al fine di scongiurare ulteriori ed eventuali azioni delittuose nei confronti dei componenti della propria famiglia.