Macellaio ucciso a colpi di pistola: identificati e catturati i presunti responsabili

L'omicidio fu commesso a Simeri Crichi il 14 aprile 2015

All’alba di oggi, a Botricello, in provincia di Catanzaro ed a Lecco, i militari della Compagnia Carabinieri di Sellia Marina, supportati da personale dell’Arma territoriale di Lecco, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo, nei confronti di 4 indagati, ritenuti responsabili in concorso dell’omicidio aggravato di Francesco Rosso, ucciso a 35 anni a Simeri Crichi il 14 aprile 2015, mediante l’esplosione di tre colpi di pistola al viso ed al torace mentre lavorava nella macelleria di famiglia.

La misura, che trae origine da una complessa indagine del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sellia Marina e del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Catanzaro, condotta tra l’aprile del 2015 ed il novembre del 2017, ha recepito la minuziosa ricostruzione dei momenti immediatamente precedenti e successivi all’assassinio, consistita nell’analisi di decine di riprese di impianti di videosorveglianza e di centinaia di dati inerenti al traffico telefonico e dati, che hanno portato all’individuazione del gruppo di fuoco sospettato dell’omicidio. L’attività investigativa ha così portato all’identificazione del presunto materiale esecutore dell’efferato delitto in Danilo Monti, 27enne di Cerva domiciliato a Lecco, che, tramite il concorso morale e materiale del 56enne Gregorio Procopio, del 31enne Antonio Procopio e del 30enne Vincenzo Sculco, tutti residenti a Botricello, aventi, secondo gli investigatori, compiti di ricognizione dei luoghi, avrebbe portato a compimento il disegno criminoso. Le responsabilità imputabili ai soggetti indagati sarebbero state acclarate mediante le informazioni assunte nell’immediatezza dei fatti con la progressiva confutazione degli alibi, in virtù dell’acquisizione di plurimi dati di fatto emersi durante l’attività di ricognizione informativa (tracciamento satellitare mediante GPS di un’auto utilizzata, celle di aggancio degli apparati cellulari, tabulati telefonici, immagini impianti televisivi a circuito a chiuso, attività di captazione) che avrebbero permesso di accertare come l’omicidio di Francesco Rosso fosse stato accuratamente premeditato, con più sopralluoghi effettuati in diversi momenti dai quattro indagati prima dell’omicidio, atti a verificare la presenza di impianti di videosorveglianza pubblici e privati sulle vie di accesso e fuga dal luogo del delitto. Nonostante l’elevata attenzione posta in essere dai quattro indagati sia nelle fasi propedeutiche, in costanza ed in epoca successiva all’esecuzione, il complessivo quadro probatorio emerso dalle indagini ha condotto all’emissione del provvedimento in tratto.

Contenuti correlati

Commenta per primo

Lascia un commento