Lo sfogo di monsignor Leonardo Calabretta: “Serra San Bruno è in fase di decadenza”

Dura omelia di monsignor Leonardo Calabretta durante la Santa Messa celebrata nella Chiesa Addolorata alle 8.30. Prendendo spunto dal Vangelo domenicale, il parroco ha effettuato una riflessione sullo stato in cui versa la cittadina della Certosa sottolineando quelli che, a suo parere, sono importanti spie di un processo di decadenza civile, sociale ed economica.

“In passato Serra era considerato il punto di riferimento – ha affermato – ma oggi i paesi limitrofi ci stanno superando in tante attività”.

In particolare, monsignor Calabretta ha fatto riferimento allo stato della viabilità ed a quello dei servizi, concentrandosi sul grado di civiltà in caduta libera degli abitanti serresi. Troppi i rifiuti abbandonati per le vie cittadine o nelle piazze, a suo avviso, e anche nei pressi delle chiese: persino “contraccettivi”, raccolti dallo stesso parroco. Uno dei motivi di questi passi indietro è stato individuato nel passaggio con la Provincia di Vibo Valentia, evento che avrebbe inciso negativamente sul percorso di sviluppo e, dunque, sulla qualità della vita.

Ma la critica, partita dalla diffusa “zizzania”, è stata a 360 gradi: “si parcheggia dappertutto – ha precisato monsignor Calabretta – in maniera incivile, senza tener conto degli altri. Ognuno fa quel che vuole, tanto nessuno controlla. E quello che fa ciò che vuole è il più forte, il più furbo o il più maleducato. Siamo circondati da fiumi e sorgenti, ma non abbiamo acqua potabile. I muri delle case e delle chiese sono stati trasformati in carta per scrivere inmessaggi più strani e più sciocchi”. Nel mirino anche i luoghi “in cui ci si gioca tutto lo stipendio” e il disinteresse per la cultura dimostrato dal fatto che “la biblioteca di palazzo Chimirri è sempre chiusa”. Infine, una rilevazione sintomatica di questi cambiamenti: “abbiamo perso il primato della maestranze: oggi esistono solo falegnami e fabbri, ma ci sono tantissimi bar”.

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