
Tv in streaming, gioco legale a distanza, videogames e console, social network. I servizi di intrattenimento digitale hanno visto negli ultimi anni in Italia un periodo piuttosto fertile, cominciato ben prima dell’emergenza Covid-19, la quale ha comunque amplificato i numeri di tale trend, a causa delle ripercussioni sul canale fisico, dalla chiusura dei cinema a quello delle sale giochi. La transizione digitale delle PMI, in aumento percentuale fin dal 2021, ha comportato maggiori investimenti in tecnologia, mentre l’utenza media nazionale sembra avere fatto dei grandi passi avanti verso l’informatizzazione, superando l’impasse e le resistenze iniziali. Anche queste due concause hanno fatto da volano al boom dei servizi digitali a distanza: a ciò si deve sommare una pluralità di scelta, offerte, promozioni dedicate, che solo il web e la sua molteplicità di canali di accesso possono garantire.

A questo proposito si deve aggiungere che la digitalizzazione dei servizi di intrattenimento è avanzata di pari passo alla diffusione degli smartphone e all’utilizzo delle app, un approccio che permette una certa facilità e comodità di accesso, in qualunque orario del giorno e da qualsiasi luogo. Tutte queste dinamiche hanno favorito un mercato che, in generale, tenendo conto di tutti i singoli settori interessati, vale oltre 40 miliardi di euro. La crescita, senza evidenti contrazioni, è iniziata nel 2016, in maniera più veloce nel Belpaese che nel resto dell’Europa Occidentale.
Dalle tv on demand al gioco a distanza: alcuni numeri
Ma come tutto questo fenomeno si può tradurre in termini numerici? Innanzitutto, vanno specificati i vari ambiti del digital entertainment interessati da tale inarrestabile slancio. Il primo è quello relativo ai servizi di streaming audiovisivo on demand, che ha segnato un aumento medio annuo del 15 per cento, con particolare riferimento ai contenuti “su richiesta” più che alle pay-per view. Secondo le ricerche di settore (dati Comscore), infatti, gli internauti trascorrono il 90 per cento del tempo in più all’interno di siti web con risorse video, ma vanno per la maggiore anche i contenuti dei publisher online come influencer e gamers, che hanno registrato entrate del 20 per cento in più dagli annunci pubblicitari. Dall’altro lato, le pay per view hanno continuato ad attrarre utenti con promozioni e pacchetti dedicati, a partire dalle prove free a tempo dei vari palinsesti, sulla scia di Netflix, come nel caso di Mediaset Infinity e Youtube Premium, ma anche di nuovi operatori sul mercato come Paramount +. Il meccanismo di marketing della prova gratuita serve ad affrontare a colpi di promozioni una concorrenza sempre più massiccia, alla ricerca di un proprio posizionamento su questo mercato florido.
Ne è un esempio anche il comparto del gioco legale a distanza, che ha visto affiancarsi ai concessionari ADM storici detentori delle principali quote di mercato, anche alcuni casinò online nuovi, spesso in partnership con innovative software house startup. Il settore, regolamentato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per conto dello Stato col meccanismo di legalità assicurato dalle concessioni, in Italia, tenendo conto dei primi sei mesi del 2022, vale attualmente ben 65 miliardi in termini di raccolta. Già nel 2019 la raccolta generale del comparto era stata di 55 miliardi di euro, e nel biennio della pandemia il canale ha distanza ha superato quello fisico, per effetto delle chiusure forzate, ma anche di un’offerta, da parte delle piattaforme, fatta di vantaggi tipici del web, come i bonus di benvenuto per i nuovi iscritti e altre formule promozionali. Come si è detto l’innovatività tecnologica degli operatori del settore ha fatto passi avanti verso l’integrazione di servizi sempre più interattivi di tipo “live”, con un richiamo evidente all’esperienza di gioco sperimentata nel canale offline.
Questa considerazione chiama in causa un altro grande comparto dell’entertainment digitale in netta crescita, quello dei videogames e degli Esports. Le conquiste di tecnologie come AI e 5G hanno alimentato queste attività, e hanno stimolato tassi di crescita del 6,5 per cento nel caso dei videogiochi e del 22,2 per cento per quanto concerne Esports e VR. Questi ultimi in particolare hanno realizzato una crescita a doppia cifra del fatturato, dai 2,9 milioni di euro del 2017 ai 10 milioni di euro e oltre stimati per la fine di questo anno.
A fronte di tutte queste considerazioni, la ricerca di Pwc – Global Entertainment & Media Outlook 2019-2023 ha evidenziato come in Italia la crescita dell’entertainment a distanza guidata dalla tecnologizzazione e dalla personalizzazione dell’offerta, oltre che dalle conquiste in termini di innovatività, sia stata da record rispetto ai dati degli altri paesi europei campionati.