L’INTERVISTA / Mangialavori: “Forza Italia sarà ancora il motore trainante del centrodestra”

Con i suoi modi garbati ma determinati e con una disponibilità riconosciuta anche dai suoi avversari, Giuseppe Mangialavori si è proposto come uno dei punti di riferimento della scena amministrativa provinciale e regionale confermando la passione politica trasmessa dal padre. Giovane medico, già presidente del Consiglio comunale di Vibo Valentia, riveste attualmente il ruolo di coordinatore provinciale di Forza Italia. La sua visione politica emerge chiaramente nelle risposte alle nostre domande.

Dopo un impegno intenso e un’opposizione determinata, il gioco dei ricorsi ha determinato la sua “uscita” da Palazzo Campanella. Da dove riparte, ora, Giuseppe Mangialavori?
Più che una ripartenza, la mia sarà una prosecuzione. Certo, la decadenza del ruolo istituzione non è scevra di conseguenze. Tuttavia, la linea politica resta immutata: attenzione alle problematiche più urgenti del territorio e della sua comunità; programmazione su obiettivi politici strategici.

Nei suoi comunicati, come pure nelle interrogazioni presentate e in generale negli atti posti in essere come esponente dell’opposizione, ha sempre sottolineato la “lentezza” del Governo regionale. Quali sono, a suo avviso, le principali responsabilità di Oliverio e della maggioranza?
L’immobilismo e la totale assenza nel disegnare una strategia politica di crescita e di sviluppo della Calabria. L’attuale compagine di governo vivacchia e sarà ricordata per la sua incapacità di proporre riforme. Le responsabilità della Giunta Oliverio sull’attuale condizione di stallo è di per sé eloquente di un fallimento politico visibile a tutti. Non una delle gravi emergenze della Calabria è stata affrontata con efficacia.

Forza Italia ha vissuto una fase complicata a tutti i livelli. Ma, visto l’esito delle elezioni amministrative, il centrodestra sembra poter tornare competitivo. A patto, però, di trovare un’intesa fra tutte le sue componenti. Quali sono, in questo senso, le prospettive e i problemi per gli “azzurri”?
Il centrodestra offre agli italiani una proposta credibile di governo. È una coalizione che ha una base valoriale e una politica chiara. Esistono differenti risposte su certe problematiche, ma ciò non impedirà il formarsi di una coalizione solida e legittimamente ambiziosa. Forza Italia, in linea col passato, sarà il fulcro e il motore trainante del raggruppamento.

In alcuni paesi, questioni prettamente locali impediscono l’unità del partito e di conseguenza l’efficacia dell’azione politica ne risente. A Serra San Bruno, ad esempio, i rappresentanti di Forza Italia si collocano su sponde opposte, senza realistiche possibilità di riunirsi sotto lo stesso “tetto”. Come si fa in questi casi a riorganizzare il partito?
Le realtà locali spesso offrono condizioni assai particolari che non sempre è facile superare. Il partito si riorganizza se propone un programma razionale, se i suoi rappresentanti riescono a veicolarlo e se sa trasmettere un elemento imprescindibile dalla politica: la passione.

Parliamo dello stato in cui versa il territorio. Viabilità precaria, diritto alla salute compromesso, lavoro scarso. Perché un giovane dovrebbe rimanere nel Vibonese?
Di queste problematiche mi sono ripetutamente interessato in seno all’assise regionale anche su sollecitazione di tanti calabresi. La loro “sollecitazione” è di per sé motivo di speranza. Un giovane dovrebbe rimanere nel Vibonese perché nessun territorio può avere un futuro senza la presenza giovanile. E questa regione, dalla storia così antica, può ancora offrire molto all’umanità. Alla politica, il dovere di mettere i giovani nelle condizioni di restare nella terra natia.

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