
Per la soluzione del caso relativo al Liceo Scientifico di Vibo Valentia, dovrebbe essere applicato “il principio amministrativo di proporzionalità”. A sostenerlo è il vicepresidente del Consiglio della città capoluogo di provincia Giuseppe Policaro che spiega la sua proposta.
“Tale principio – sostiene – impone all’amministrazione (Provincia di Vibo Valentia) che adotta il provvedimento finale (sgombero dell’immobile privato ove attualmente è allocato una parte consistente del Liceo Scientifico “Berto”) un giudizio fondato su tre criteri: idoneità, necessarietà e adeguatezza della misura prescelta.
L’idoneità dovrebbe esprimere il rapporto tra i mezzi impiegati (immobili di proprietà dell’Ente provinciale e/o in locazione ad uso scolastico) e il fine che si vuole perseguire (assicurare agli studenti ambienti idonei per la realizzazione dell’offerta formativa della scuola).
Sulla base di tale criterio, andrebbero scartate tutte le misure che non sono in grado di realizzare il fine.
La necessarietà, invece, dovrebbe rappresentare la conformità dell’azione amministrativa alla regola del mezzo più mite, e cioè l’obbligo per l’amministrazione di mettere a confronto le misure ritenute idonee e orientare la scelta sulla soluzione comportante il raggiungimento dell’obiettivo attraverso il minimo sacrificio degli interessi incisi dal provvedimento.
Infine, l’adeguatezza dovrebbe essere strettamente collegata alla necessarietà e si pone come vincolo quantitativo della scelta e “misuratore” del grado di soddisfazione degli interessi meritevoli di tutela, in particolare, degli interessi deboli (quelli degli studenti) per quanto riguarda l’aspetto del giusto equilibrio in sede di bilanciamento”.
Conseguentemente, secondo Policaro, “ogni qualvolta sia possibile operare una scelta tra più mezzi alternativi, tutti ugualmente idonei al perseguimento dello scopo, andrebbe sempre preferito quello che determini un minor sacrificio per il destinatario (studenti), nel rispetto del giusto equilibrio tra vari interessi coinvolti nella fattispecie concreta”. Il suo auspicio è che “l’Ente provinciale e la proprietà dell’immobile possano trovare di concerto un punto d’incontro al fine di scongiurare la disaggregazione del Liceo Scientifico Berto”.