Libertà, rispetto e autodeterminazione: gli studenti della scuola media di Serra si battono contro la violenza sulle donne

Combattere ogni forma di violenza sulle donne cominciando dalla diffusione dei valori del rispetto e della condivisione. Si è svolta con questo scopo precipuo la manifestazione “Chi dice donna dice dono” che ha visto protagonisti gli studenti della scuola media “Azaria Tedeschi”. Un evento costruito su parole, gesti, esperienze, fatti raccontati con l’intento di sensibilizzare, far riflettere e ripensare la società. Sono stati gli alunni – ben coordinati da docenti orientati allo sviluppo di una scuola aperta ed inclusiva – a disegnare il filo conduttore dell’evento con considerazioni e intermezzi musicali, intervallati dalle toccanti poesie del professor Giuseppe Minniti.

Ad aprire il dibattito è stato il dirigente scolastico Giovanni Valenzisi, che ha ricordato con sincera emozione il professor Rocco Chiera, da poco scomparso, per poi introdurre il delicato tema.

Dopo l’intervento dello psicologo Giuseppe Iennarella, che ha ribadito la necessità di rispetto del prossimo, il sindaco Alfredo Barillari ha invitato le donne presenti a non accettare stereotipi e ad andare avanti con le proprie idee e le proprie prospettive. Cosa significhi essere donna lo ha spiegato – anche con associazioni cromatiche e originali osservazioni – la graphic designer Paola De Luca, autrice di una tesi di laurea in merito, mentre il giornalista Biagio La Rizza ha insistito sul concetto di libertà e sul bisogno di abbattere il muro di silenzio che attornia gli episodi di violenza.

La condizione della donna nel contesto lavorativo è stata approfondita dall’ingegnere meccanico e docente Sarah Sibiriu, che ha rivendicato la centralità di tutte le lavoratrici e l’esigenza di concretizzare la parità anche dal punto di vista retributivo. La rappresentazione proposta dagli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore “Luigi Einaudi” ha spinto a rivedere con più attenzione tante situazioni e circostanze quotidiane, anche alla luce della diversità di significato che assumono alcune espressioni declinate al maschile ed al femminile. Carabinieri e agenti di Polizia hanno sottolineato l’importanza del denunciare specificando che lo Stato è pronto a fare la propria parte e che le Forze dell’ordine sono sempre a disposizione dei cittadini, ma anche rilevando che c’è bisogno che ognuno faccia la propria parte. Dopo l’efficace puntualizzazione sul rapporto uomo-donna del presidente del Consiglio d’Istituto Giuseppe De Raffele, l’artista Dina Giancotti ha fatto emergere il dolore che la violenza provoca attraverso illuminanti aneddoti concludendo una giornata che può rappresentare la base per dare vita ad una comunità diversa, realmente capace di valorizzare il ruolo della donna.

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