L’esperienza del sorianese Domenico La Bella nell’e-book che racconta la vita degli infermieri durante l’emergenza Coronavirus

Domenico La Bella ha scelto di mettersi al servizio di chi soffre. Ha scelto di seguire la passione del padre, di “essere in prima linea” nelle attività di cura e soccorso.

Originario di Soriano Calabro, quaranta primavere sulle spalle, è specializzato nel campo infermieristico. Ha seguito un percorso preciso, oggi è coordinatore infermieristico del Pronto Soccorso di Vibo Valentia. Organizza il personale infermieristico ed ausiliario afferente al Pronto Soccorso Covid di Vibo Valentia, a lui afferisce il personale dell’OBI Covid della città capoluogo di provincia. Si occupa della dotazione settimanale dei dispositivi di protezione individuale del Pronto Soccorso di Vibo, di quello di Tropea e di quello di Serra San Bruno. Recentemente anche della formazione del personale sulla vestizione e svestizione dei dispositivi di protezione individuale.
La sua esperienza è stata approfondita in “Racconti di cura che curano”, progetto nato da un’idea di R. Silvia Fortunato, infermiera di Bologna con le passioni della lettura e della scrittura. Si tratta di un e-book che ha avuto risalto a che sulla stampa nazionale, che racconta le esperienze, in questo momento di grave difficoltà nazionale, di 60 infermieri, di cui 2 calabresi: uno di Crotone ed uno di Vibo. Che è Domenico La Bella.
L’e-book ha due scopi: il primo è benefico, perché il ricavato dalla vendita verrà devoluto al progetto della FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) #NoiConGliInfermieri, che ha creato un fondo per aiutare gli infermieri colpiti dal coronavirus; il secondo è l’indubbio valore testimoniale di questa antologia, curata dalla stessa R. Silvia Fortunato.
Scorrendo le pagine di questo ebook ci si trova catapultati nella prima linea di questa emergenza sanitaria. L’antologia, infatti, raccoglie pensieri, emozioni, esperienze di infermieri e medici di tutta Italia.
Leggendo i brani che la compongono si rimane sorpresi a piangere per la commozione, a indignarsi per la situazione in cui tanti operatori sono stati (e sono) costretti a lavorare, ad arrabbiarsi per le incomprensioni. L’elaborato contiene storie d’amore, di amicizia, di profonda umanità e dedizione professionale.
Si tratta di “un diario dell’era del Covid-19 che non perderà valore col tempo perché rimarrà una straordinaria testimonianza di questo altrettanto straordinario periodo storico”.

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