L’EDITORIALE / L’arroganza del Pd e le feste in piazza: per acqua ed ambulanza si può anche aspettare

Autoincensarsi non fa bene alla salute di un partito. Screditare i giornalisti, servendosi di soggetti ai quali è stato dato una sorta di ruolo (quindi legittimazione a parlare per conto del partito) in maniera più o meno ufficiale è sintomo di immaturità politica, oltre che di presunzione ed arroganza. E anche di scorrettezza, perché le cose si deve avere il coraggio di dirle con chiarezza e in maniera diretta.
Cominciano ad essere troppi e fastidiosi gli errori dell’Amministrazione comunale targata Pd e soprattutto cominciano a riguardare il lato morale delle persone, oltre che quello materiale. Dopo i casi relativi all’affidamento dei parcheggi di Santa Maria del Bosco e alle nomine del Cda della fondazione Chimirri, su cui l’opposizione ha dato battaglia al pari della vicenda della sponsorizzazione di Sorical a “Serreinfestival”, ecco che arriva il “gioiello” degli insulti ai giornalisti che hanno revocato la disponibilità a prendere parte alla prima serata della Festa dell’Unità a seguito del riscontro, peraltro casuale ed all’ultimo momento, della grossolana impostazione del programma.
Per il partito che governa la città e che vanta un deputato della Repubblica ed il presidente della Commissione regionale Sanità, dunque, il nodo principale – esplicitato attraverso “riconosciuti” esperti del settore – non è mica l’indisponibilità di una seconda ambulanza in un comprensorio che ha visto nel corso dell’ultimo decennio (oltre alla perdita di numerosi servizi) comprimere palesemente il suo diritto alla Salute, né tantomeno risolvere tempestivamente (o attenuarne gli effetti) il problema della mancanza di acqua in alcune zone di Spinetto, ma è colpire i giornalisti non allineati.
Tanto alle crescenti lamentele dei cittadini si può sempre rispondere che la colpa è di chi c’era prima, come se elezioni comunali e regionali si fossero svolte ieri. E come se prima della passata consiliatura e della passata legislatura ci fosse stato il vuoto. Discorso – quello di attribuire le responsabilità alla politica del passato – che stranamente non vale per la Provincia, perché su questo si sorvola, come se si trattasse di una dimensione sconosciuta.
Predica bene e razzola male il Pd di Serra San Bruno: stando alle parole sembrerebbe che la cittadina della Certosa sia diventata il paradiso terrestre, guardando ai fatti non è consentita una normale doccia o garantito il trasporto in ospedale. Argomenti sui quali il Pd ha costruito il suo cammino pre-elettorale e che adesso bussano insistentemente alla porta democratica in cerca di concreta risposta.
Sul rispetto di questi impegni non si può tacere. Riconoscere il raggiungimento degli obiettivi amministrativi e denunciare gli errori strategici e di esecuzione fa parte della logica obiettiva degli osservatori: chi scrive non ha pregiudizi o riserve verso un’Amministrazione comunale composta da tanti giovani che possono impiegare le loro energie nell’interesse della comunità. Ma serve un cambio di passo e una più completa percezione della realtà.

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