Diciamoci la verità. Tutta, fino in fondo. “SerreinFestival” è un’ottima idea, un progetto che dà lustro alle zone interne del Vibonese, che giova alla crescita culturale. Gli ospiti sono di livello, le tematiche interessanti. Il punto è che ci sono alcune incongruenze di fondo che toccano la credibilità di altri progetti, che riguardano la vita quotidiana della popolazione. Incoerenze che un giornalista non può ignorare.
Tralasciando qualche commento politico che il direttore artistico poteva anche evitare in sede di conferenza stampa e (a proposito di valorizzazione delle risorse locali) tralasciando il fatto che nessuno dei tre giornali on line del territorio è stato coinvolto nella moderazione dei dibattiti, spicca quel rettangolo con la scritta “Sorical” fra gli sponsor del programma. Per carità, è pienamente legittimo. Però, qualche interrogativo ce lo dobbiamo porre. Ad esempio, come fa ad essere pienamente credibile un’Amministrazione comunale che dice di volersi staccare da Sorical ma che poi ci va a braccetto? Si potrà obiettare che il Comune di Serra San Bruno è un discorso, l’associazione “Condivisioni”, promotrice del festival, è un altro discorso. D’accordo, ma quanti possono credere a questa affermazione?
Chi ha bussato al rubinetto, pardon alla porta, di Sorical per chiedere la sponsorizzazione dell’evento? Possibile che non ci si è resi conto che era quantomeno inopportuno?
Quel rettangolo è una nota stonata (anche nel senso commerciale visto che lo sponsor principale è l’acqua Fabrizia); qualcuno potrebbe spingersi a dire che è una macchia che copre una rassegna importante. Una rassegna che non meriterebbe di essere sovrastata dalle polemiche, ma su alcuni aspetti e su alcuni concetti non si può sorvolare.
Ma anche noi giornalisti dobbiamo essere coerenti: se critichiamo la sponsorizzazione di Sorical a “SerreinFestival”, domani (oppure sarebbe meglio dire ieri?) non dovremo ritrovarci fra le nostre colonne il banner della Società Risorse Idriche Calabresi.
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