Le proprietà straniere fanno davvero bene al calcio italiano?

La Germania continua ad essere vincente nel calcio, a tutti i livelli, anche con la terza squadra. Dopo la vittoria nel prestigioso Europeo Under 21, i tedeschi si sono aggiudicati anche la Confederations Cup, in una opaca finale contro il Cile, capace di vincere le ultime due edizioni della Coppa America.
Il vincente ciclo tedesco si presenta, dunque, dopo quello spagnolo. Le “furie rosse” dominarono l’intero panorama calcistico, riuscendo addirittura nell’impresa di conquistare due Campionati Europei ed un Mondiale in soli 4 anni.
Cosa accomuna queste due super potenze calcistiche? La competenza, il nazionalismo e la passione dei presidenti, che investono sui vivai, sfornando in continuazione talenti che si rivelano poi fondamentali anche per le nazionali. In Germania, addirittura, tutte le squadre di calcio hanno proprietari di stampo tedesco e nessun investitore straniero.

Da questa riflessione ne nasce una ulteriore, riguardo i capitali stranieri che stanno imperversando nel calcio italiano. Ha iniziato la Roma, con l’americano James Pallotta, poi è stato il turno dell’Inter, prima con Thohir e adesso con il gruppo Suning, ed in queste settimane è il Milan a farla da padrone, con il cinese Li Yonghong. Siamo certi che tutto questo farà del bene al calcio italiano?

Silvio Berlusconi, Massimo Moratti e Franco Sensi, sotto il punto di vista prettamente gestionale, hanno fatto tantissimi errori, riducendo le loro squadre ad essere attanagliate da una marea di debiti, ma avevano un grande pregio: la passione. È davvero difficile provare ad immaginare un capo d’azienda che non ami e non conosca a fondo la stessa azienda nei suoi impiegati e non solo per questioni legate ai conti. Ma il vero problema non è neanche questo, bensì la competenza e la conoscenza in materia calcistica. Fino ad oggi, gli investitori che si sono presentati in Italia hanno dimostrato di non averne minimamente.
Non è con i milioni che si può risolvere tutto e non è mai stato così. La squadra di calcio più vincente degli ultimi 10 anni, il Barcellona, è tra le big europee che hanno speso di meno, avendo costruito tutti i suoi successi con i giocatori provenienti dal vivaio, che qui in Italia prontamente svendiamo all’estero. O ancora, per fare un esempio made in Italy, la Juventus ha creato i suoi trionfi con la competenza di Marotta e Paratici, e non certo solo con i soldi. Higuain, Dybala e Alex Sandro sono stati gli unici calciatori per cui la Signora ha investito veramente tanto, ma quando sono arrivati loro, la squadra era già vincente e piena di record. Giocatori del calibro di Pirlo, Pogba, Dani Alves, Khedira e Llorente sono arrivati a parametro zero. Altri come Tevez e Vidal sono arrivati a basso costo. I soldi sono importanti sì, ma se non c’è la competenza i risultati non potranno mai migliorare. E al tifoso interessa questo, prima di tutto.

Giuseppe Mazza

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