Lavoratori a tempo determinato impegnati nel Piano di Potenziamento dei Centri per l’Impiego e delle Politiche attive del Lavoro, i sindacati sollecitano la Regione

I segretari generali di Fp Cgil e Cisl Fp, Alessandra Baldari e Luciana Giordano, esprimono “preoccupazione per il mancato avvio della procedura di reclutamento del progetto relativo ai lavoratori a tempo determinato, impegnati nel Piano di Potenziamento dei Centri per l’Impiego e delle Politiche attive del Lavoro della Calabria, prevista per il 17 febbraio, per come, affermato dall’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, e confermato del Commissario di Azienda Calabria Lavoro, Lucio Dattola, nella riunione sindacale del 16 gennaio scorso”.

“Il futuro di queste lavoratrici e lavoratori precari – spiegano gli esponenti sindacali – che attualmente non possono essere definiti neanche tali, perché da oltre 2 mesi sono con il contratto scaduto, è appeso ad un filo”. 

La Fp Cgil ricorda di aver “più volte rimarcato che i lavoratori impegnati in tale servizio, oltre che possedere lauree in discipline chiave per operare nel mercato del lavoro, hanno sviluppato percorsi di formazione e aggiornamento e maturato esperienze professionali di un certo valore all’interno della Pubblica Amministrazione; pertanto, la mancata prosecuzione del rapporto di lavoro, oltre a danneggiare pesantemente tali lavoratori, arrecherebbe danno alla Regione Calabria che perderebbe un patrimonio di professionalità che lo stesso Ente ha contribuito a formare”.

“Alla luce di quanto espresso e preso atto dall’enorme ritardo” i sindacati sollecitano “l’avvio della procedura” e contestualmente chiedono che “venga elaborata una soluzione per il definitivo svuotamento di tale bacino di precariato”.

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