
La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno proceduto, nel pomeriggio di ieri, alla cattura di un latitante, ritenuto esponente di spicco della criminalità organizzata siciliana, dando esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Catania, nell’ambito di un’operazione eseguita lo scorso mese di settembre.
Le indagini svolte dal Comando Provinciale – Reparto Operativo del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catania, per il reato di associazione dedita al narcotraffico, avevano fatto emergere il ruolo del soggetto nel commercio degli stupefacenti.
Il latitante, che si era sottratto alla cattura già dallo scorso 20 settembre, viaggiava a bordo di un’autovettura e probabilmente stava facendo rientro in Sicilia. Alla guida, invece, è stato identificato un uomo del Vibonese, già noto alle forze dell’ordine.
L’atteggiamento nervoso ed insofferente al controllo della Polizia Stradale, che aveva fermato il veicolo in autostrada, tra gli svincoli di Pizzo e Sant’Onofrio, direzione sud, ha indotto gli agenti ad approfondire i controlli sull’autovettura e sull’effettiva identità dei fermati.
Difatti, il documento esibito dal siciliano ha mostrato segni che ne mettevano in dubbio la reale autenticità.
Condotti in ufficio, il personale della Squadra Mobile di Vibo Valentia ha avviato, con l’ausilio della Polizia Scientifica, mirate attività dalle quali è stato evidenziato che il latitante viaggiava con una carta d’identità falsa, nonché con altra certificazione, tra cui quella relativa al Green Pass, contraffatte.
Gli approfondimenti investigativi, svolti in stretta sinergia con il Reparto Operativo dei Carabinieri di Catania, hanno disvelato la reale identità dell’individuo, corrispondente al ricercato siculo, classificato come soggetto altamente pericoloso, vicino al clan Santapaola di Catania.
Il conducente del mezzo su cui viaggiava il latitante è stato tratto in arresto per il reato di favoreggiamento e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
Il latitante siciliano, dopo le formalità del caso, è stato associato presso la locale Casa circondariale.
Sul suo conto è stato riscontrato che aveva trascorso i 6 mesi di latitanza tra la Grecia e l’Albania.