La Trasversale, le polemiche ed i silenzi dell’Amministrazione comunale: il vuoto politico dietro le apparenze

C’erano una volta le sezioni di partito. Luoghi fisici dove le persone si incontravano, s’informavano, si confrontavano. Luoghi che avevano la funzione di “formare politicamente” gli aspiranti amministratori che, una volta eletti, riuscivano, in virtù degli “apprendimenti” e delle esperienze maturate, ad agire con tempestività e senso della misura. Oggi, quei luoghi – laddove siano riusciti a scampare all’avanzare del personalismo e degli slogan – hanno perso il loro fascino e, insieme ad esso, il ruolo che ricoprivano. È forse questo uno dei motivi per cui la giovane Amministrazione comunale di Serra San Bruno si trova in difficoltà nelle interlocuzioni dialettiche: con l’opposizione, con la stampa, con il Comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato”. Poco importa chi sia l’altro protagonista del dibattito, l’Amministrazione va in panne anche se non ha tutti i torti, dando la netta impressione che il sindaco Luigi Tassone sia troppo solo. Ad intervenire è solo e soltanto lui, si tratti di difendersi o di attaccare. E, d’altronde, il primo cittadino è uno dei pochissimi figli della “scuola di partito” intesa non nell’accezione negativa attribuita nei tempi moderni, ma appunto come generatrice di “senso di appartenenza”. Escludendo, per alcuni aspetti, dal ragionamento il vicesindaco Walter Lagrotteria, si può operare una considerazione sulla squadra che guida la città. Agli assessori ed ai consiglieri comunali – assenti ingiustificati del dibattito – sembra mancare quel sedimento storico che è alla base della cultura politica. È come se, mancando la bussola, non ci si sappia muovere. Emblematica è stata, mediaticamente parlando, la settimana successiva alle nozze del sindaco: silenzio assoluto. Sotto questo profilo, ci sono delle strane somiglianze con i tanto criticati predecessori.
L’ultima vicenda – la polemica con il Comitato sulla riunione con Anas – ha rimarcato questo aspetto: per spezzare una lancia in favore di Tassone c’è stato bisogno della nota di Emanuela Neri, segreteria del Circolo Pd di Chiaravalle Centrale. E i democrat serresi, dov’erano? Impossibile pensare che questo vuoto sia frutto di una strategia: è piuttosto il risultato di uno smarrimento che deriva dalla mancanza di una vera, sentita e profonda partecipazione alla vita del partito. Per carità, oggi contribuire alla linea del partito (qualunque esso sia) è impresa disumana vista la deriva degli ultimi lustri, ma esternare un’opinione dovrebbe essere piuttosto elementare.
Ecco allora che c’è chi si spinge a rimpiangere la Prima Repubblica: tanti difetti e tanti sprechi (e comunque bisogna capire che la democrazia ha un costo), ma anche tanto contatto con la realtà e consapevolezza del proprio compito.

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