
*di Saverio Fortunato – Cinque mesi di agonia in cui la scuola si è barcamenata tra chiusura e didattica a distanza, inefficace e dannosa, appena riapre c’è chi propone subito la settimana dello studente, ossia del cazzeggio. Anziché tentare di recuperare il tempo perduto, si preferisce far “salire in cattedra” gli studenti. Già, salire in cattedra, mica poco! Scuola “autogestita”: dall’improvvisazione prolungata, al cazzeggio no-stop. Un residuo subculturale post-sessantottino, dei tempi universitari del 27 politico, la generazione prima della mia, che voleva la fantasia al potere!
È con questo scadimento subculturale del dolce far nulla, che si dà sfogo all’intraprendenza della stupidità didattica, spacciata come fosse una cosa intelligente e “moderna”. In questa settimana autogestita i professori contano zero o quasi. Non che nella scuola-azienda di oggi i professori contino più di zero, ridotti ormai a ragionieri di loro stessi (costretti a riempire scartoffie a scapito della didattica) e costretti a improvvisarsi tutti esperti d’informatica (un insegnante della scuola superiore quando sentì nominare per la prima volta il programma Mozilla, mi chiese se si trattasse di Mozilla Mr Robot, dei cartoni animati, che vedeva in tv il suo figliolo!).
Anziché la settimana dello studente forse bisognerebbe inventarsi l’anno del professore responsabile, mandando a casa quelli irresponsabili e lasciare la scuola nelle loro mani. Nelle mani solo di chi ama la scuola, ovviamente, non di chi la usa per altri fini.
Questa didattica a distanza ha rilevato uno scenario tanto squalificante quanto dannoso: insegnanti, che dopo l’agonia della chiusura e delle lunghe lezioni online, appena rientrati assegnano compito in classe, andando così dritti a misurare il loro fallimento. L’uso della dad, come ogni tecnologia, aumenta la pigrizia; per cui, con fatica si ritorna a scuola e durante le lezioni online, i ragazzi più scaltri spegnevano la telecamera (o usavano fermo-immagine) e giocavano alla playstation. Così, apparentemente, la giornata scolastica scorreva, ma nulla lasciava. In una scuola elementare di Vibo un bimbo si è addormentato davanti al PC durante la lezione online, il maestro preoccupatesi ha telefonato al babbo per chiedergli di controllare se stesse male, ma dormiva beato. Ennesimo conferma dell’efficacia della didattica a distanza!
Per non parlare, per terminare, di quell’insegnante di Urbino che non accortesi della telecamera aperta ha fatto sesso con la compagna, dando spettacolo agli studenti; o di quell’ insegnante di Pavia, che ha inviato le sue foto hot al proprio uomo e per un errore ha finito con il caricarle e mostrarle anche agli studenti. Il primo, di Urbino, non è stato licenziato perché ha chiesto scusa (sic); mentre la seconda, di Pavia, è stata licenziata in tronco.
Non ci sono parole per descrivere il degrado in cui è sprofondata la scuola e, di degrado in degrado, la didattica del cazzeggio fa la sua bella figura!
* Rettore dell’Istituto Italiano di Criminologia degli studi di Vibo Valentia