
Partire l’analisi dei dati per comprendere le percezioni del mercato ed elaborare valide strategie di sviluppo turistico. È stata questa l’idea alla base della conferenza stampa durante la quale sono state illustrate le condizioni di partenza dell’area di Serra San Bruno e le prospettive di crescita. I lavori sono stati introdotti dal sindaco Alfredo Barillari che ha indicato l’obiettivo di “rilanciare Serra grazie alle sue peculiarità”, finalmente realizzabile vista la fine dell’emergenza sanitaria. “La credibilità di un territorio – ha precisato il primo cittadino – orienta e condiziona ogni segmento di domanda turistica che, in linea con le proprie aspettative e smanioso di pianificare la vacanza nel miglior modo possibile, è significativamente attento a raccogliere informazioni per concretizzare il processo decisionale nella scelta della destinazione turistica. In questa direzione, il nostro impegno istituzionale è mirato, da un lato, a implementare e diffondere un modello di sviluppo sostenibile, in linea con i nuovi comportamenti di consumo turistico da parte degli individui e, dall’altro, a consolidare il sistema di accesso ai finanziamenti comunitari e nazionali per generare una programmazione turistica sul territorio più consapevole”.
Dagli studi attestanti l’incremento dei flussi turistici in Calabria è partito il presidente di Demoskopika Raffaele Rio, che ha preliminarmente rilevato come la nostra regione risulta tra le destinazioni turistiche di livello medio-alto per poi indicare i driver vincenti del livello di reputazione regionale (clima, rapporto qualità/prezzo, risorsa mare, ricchezza naturalistica dei parchi, tradizione enogastronomica, propensione all’accoglienza locale) e le criticità (offerta sanitaria, servizi di informazione per i turisti, potenziamento infrastrutturale e servizi di trasporto). Quindi il focus sul principale centro montano del Vibonese per il quale ci sono stati circa mille arrivi e oltre 1.800 presenze nel 2021 (in crescita rispetto all’anno precedente). Interessante anche la provenienza dei turisti: gli stranieri sono il 20% (provenienti principalmente da Austria, Francia, Germania e Svizzera); fra gli italiani, la destinazione serrese è selezionata soprattutto dai calabresi, dai pugliesi e dai siciliani. Quanto alle strutture ricettive, sono da comprendere i motivi dell’indice annuale di utilizzazione lorda (8,9%) che corrisponde a circa un terzo rispetto a quello provinciale (27%) e regionale (25,6%). I principali attrattori sono la Certosa (112,8 punti), il Parco delle Serre (110,5) ed il Santuario di Santa Maria del Bosco (101,2). Più indietro la chiesa dell’Addolorata (98,1), la chiesa Matrice (97,9), il Museo della Certosa (95,6), la chiesa dell’Assunta di Spinetto (95) e quella di Terravecchia (93,5).
“Le esperienze, le opinioni e gli atteggiamenti dei turisti nel processo di condivisione on line – ha commentato Rio – rappresentano fattori determinanti nella costruzione della destination reputation. La reputazione di una destinazione turistica non è altro che la credibilità acquisita da un determinato territorio a seguito del costante interesse esperienziale web generato dai visitatori della destinazione. In questa direzione, uno dei principali fattori che concorre a trainare la destination reputation è rappresentato sicuramente dal patrimonio storico, culturale e artistico presente di cui ciascun territorio può disporre. A questo punto – ha concluso – è necessario sfruttare consapevolmente le risorse del Pnrr per sostenere la ripresa del turismo dirigendo risorse anche verso aree individuate sulla base della concentrazione di un’offerta di servizi integrati e della capacità di attrarre le nuove tendenze di consumo dei turisti”.