La Procura ha chiesto che siano processati i vertici della Sogas

L'aeroporto dello Stretto

In esito alle indagini condotte dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, il Pubblico Ministero titolare delle indagini ha avanzato al Giudice per l’Udienza Preliminare di Reggio Calabria la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 10 persone, tra componenti del Consiglio di Amministrazione e
membri del Collegio Sindacale pro-tempore della “SO.G.A.S. S.P.A.”, società che fino a qualche giorno fa ha gestito l’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti”. In particolare sono stati interessati dal provvedimento: Carlo
Alberto Porcino, Vincenzo Calarco, Luca Maio, Antonio Barrile, Tommaso Cotronei, nella loro qualità rispettivamente di presidente e di componenti del Consiglio di Amministrazione pro-tempore della “SO.G.A.S. S.P.A.”, nonché Renato Antonelli, Giancarlo Filocamo, Domenico Pensabene, Giorgio Chiaula e Domenico Parente nella loro qualità di membri del Collegio Sindacale della stessa società. Ad essi, succedutisi nel tempo nelle richiamate cariche e funzioni, è stato contestato, a titolo di concorso, il reato di false comunicazioni sociali, in quanto, nelle rispettive qualità, hanno riportato nei bilanci degli anni 2011, 2012 e 2013 dati non veritieri. Il provvedimento giudiziario costituisce l’epilogo delle investigazioni coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e condotte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza in esito alle quali sarebbe stato accertato come, nei richiamati bilanci societari, sono stati consapevolmente esposti – in modo
concretamente idoneo ad indurre altri in errore – fatti materiali rilevanti e non rispondenti al vero relativi alla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della “SO.G.A.S. S.P.A.”, con specifico riferimento alle voci inerenti i proventi straordinari e alle relative contropartite patrimoniali per un importo totale di:

1.539.790,21 euro nel Bilancio dell’anno 2011,
3.125.196,46 euro nel Bilancio dell’anno 2012,
340.000 euro nel Bilancio dell’anno 2013.
In particolare, la presunta esposizione falsa dei proventi straordinari avrebbe consentito alla società non solo di evitare un risultato d’esercizio negativo per gli anni 2011 e 2012 e di rilevare, nell’anno 2013, una perdita inferiore a quella effettiva, ma anche di evitare un’eventuale revoca della concessione della gestione aeroportuale nonché di
conseguire un ingiusto profitto, derivante dal mantenimento in vita della stessa società, oramai decotta, e consentendo ai destinatari del provvedimento di beneficiare della conservazione delle cariche ricoperte.
La richiesta di rinvio a giudizio ha evidenziato, inoltre, a carico del presidente del Consiglio di Amministrazione pro-tempore della società, un’ulteriore fattispecie di reato, omesso versamento di ritenute dovute o certificate) per aver omesso, secondo gli inquirenti, relativamente all’anno d’imposta 2013, il versamento di ritenute I.R.Pe.F. per 389.710,26 euro.

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