La Polizia mette fine all’incubo di una donna: in manette l’ex compagno che la schiaffeggiava e minacciava di morte

La Sezione “Reati contro la persona, in danno di minori e sessuali” della locale Squadra Mobile, a conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, nella mattinata odierna ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di un cittadino rumeno C.L., 43 anni, in quanto ritenuto responsabile di atti persecutori posti in essere nei confronti dell’ex compagna, anch’essa di origini rumene.
Le condotte persecutorie, che sarebbero state reiterate nel tempo nei confronti della donna, avrebbero raggiunto il culmine all’inizio di quest’anno, tanto da richiedere più volte l’intervento delle forze dell’ordine.
L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile ha permesso di accertare che l’uomo, dopo aver avuto una relazione con la vittima, iniziata a settembre del 2016 e interrotta poco dopo dalla donna per le violenze continuamente subite, si sarebbe appostato sotto la casa del datore di lavoro a cui la vittima faceva da badante, dove, più volte, l’avrebbe strattonata, insultata, schiaffeggiata e, stringendole il collo, minacciata di morte.
Gli atti di violenza avrebbero costretto la donna a cambiare radicalmente le abitudini di vita, a chiudersi in casa, a rinunciare perfino a camminare per strada e quindi a non essere più in grado di provvedere alle ordinarie occupazioni della vita quotidiana.
Le dichiarazioni della vittima sarebbero state riscontrate dagli investigatori della Polizia di Stato attraverso l’audizione di soggetti che erano a conoscenza delle presunte vessazioni subite dalla stessa, nonché mediante accurati accertamenti effettuati sulle applicazioni di messaggistica istantanea di apparati telefonici cellulari, che avrebbero di acquisire numerose comunicazioni dal contenuto assillante e persecutorio effettuate dal presunto stalker al fine di indurre la vittima a riallacciare con lui la relazione, nonostante quest’ultima non fosse intenzionata a farlo.
Non riuscendo nell’intento di riconciliarsi con la donna, l’uomo avrebbe iniziato a tenere atteggiamenti molesti nei confronti di soggetti in rapporto con lei anche per ragioni di lavoro.
Sulla scorta degli elementi acquisiti, la Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di C.L. il quale, nella mattinata odierna, è stato arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile e tradotto presso la Casa Circondariale di Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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