LA LETTERA / Politicamente corretti o corrotti: forzature inaudite per le elezioni di Vibo Valentia

*Sono una  cittadina disgustata  e arrabbiata dalle votazioni comunali a Vibo Valentia. Non abbiamo il voto di scambio, ma  il voto per forza, cioè con carta e penna e pizzini volanti dove i candidati o i loro seguaci di fiducia si  annotano: dove voti, quanti componenti siete in famiglia e quanti voti sicuri gli garantisci. Uno schifo! Il voto personale, uguale, libero e segreto non esisterà mai in Calabria perché noi cittadini  dobbiamo vivere questa tensione e non poter essere liberi di decidere. La cosa più triste è che non sei sola, tutti sono assoggettati a questo sistema di fare politica. Ti rendi conto che esiste la mentalità mafiosa, la violenza psicologica che non lascia segni  tangibili perché consiste in una serie di parole, modalità comunicative, azioni, comportamenti ripetuti e finalizzati a intaccare la dignità o l’integrità fisica e mentale di una persona. Non sto parlando del tipico mafioso, ma di persone “perbene”, professionisti. Fare un passo avanti per garantire la legalità e la trasparenza, senza più il voto di scambio, corruzione e clientelismo, mi rendo ormai conto che tutto questo è un utopia perché siamo tutti figli di una cultura della legalità carente o addirittura assente, considerato che a Vibo e non solo si è diffusa una sottocultura della illegalità e dell’impunità mentre lo Stato ha quasi abdicato ad alcune sue funzioni. Nelle scuole, negli uffici, nelle banche, nei tribunali, ovunque le elezioni interne sono frutto di favori. Da qui ha  inizio una politica sbagliata, una politica malata basata sulla dittatura della paura. L’assenza di una consolidata cultura della legalità nei posti di governo favorisce la corruzione e altri fenomeni di devianza, costituendo un terreno fertile non solo  per la criminalità organizzata, ma anche per chi si veste in giacca e cravatta. Allora mi chiedo: chi controlla i controllori? Chi controlla  i meccanismi decisionali della democrazia che sembra agire in una zona grigia nella quale è  sempre più difficile distinguere politico e mafioso? Dal laureato al non laureato sono tutti con una mentalità “mafiosa”, sono tutti corrotti dentro l’anima. Non hanno più bisogno del voto di scambio perché hanno il potere di imporre il voto. 

Esisterà mai il voto libero da ogni vincolo di scambio, senza che nessun candidato imponga il voto a un elettore in cambio di essere trattato bene? Senza un tornaconto personale, favori leciti o illeciti? È il clientelismo la pratica con cui personaggi influenti o politici instaurano un sistema di favoritismi, di forzature e scambi in cambio, appunto, del loro nome segnato sulla scheda elettorale. La gente ha paura di prendere posizione per la paura di essere emarginati, vessati e umiliati sul posto di lavoro e non.  

Una  vergogna. Ma dove sono i cittadini onesti, corretti e competenti da poter votare. Diffidate da coloro che si segnano il vostro nome. 

Se il voto è un rito consacrato della democrazia è giusto che la società abbia delle pretese minime su chi vi partecipa; e se la cittadinanza è un valore sacro, allora si può pretendere da un potenziale elettore lo stesso livello di informazione di un potenziale cittadino. 

La corruzione elettorale è un reato di pericolo astratto, di pura condotta e a dolo specifico: non è necessario pertanto lo scambio dei beni o delle prestazioni, ma solo la promessa o l’accordo tra le due parti. Tra l’altro la corruzione elettorale è reato plurioffensivo, perchè presidia sia l’interesse dello  Stato a libere e corrette consultazioni, ma anche allo stesso tempo il diritto politico di ogni elettore, alla libera espressione e, prima ancora, alla determinazione del voto. 

Il voto si è sempre chiesto, ma si chiedeva con rispetto e diplomazia, mai con prepotenza, imposizione o ancor peggio con  carta e penna alla mano. Priam ci si candidava per essere al servizio della città e dei cittadini, invece adesso  tutti hanno  gli occhi stravolti  perché la politica è diventato un posto di lavoro. Per questo chi si candida ha paura. Ha paura di perdere il potere e soldi, nessuno lo fa per amore di Vibo. Chi si candida non deve temere di non essere eletto. Concludo solo dicendo ai miei concittadini aprite gli occhi, diffidate di coloro che impongono il voto segnandovi nei fogli. Il voto è libero e segreto, votate con il cuore e soprattutto ricordatevi sempre  che siamo liberi di votare chi vogliamo. Ricordatevi che chi vi minaccia non è con voi nella cabina elettorale per ciò dobbiamo fare ciò che riteniamo giusto.

* una cittadina delusa

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