
All’interno della Sezione editoriale della kermesse “Festival delle Arti – Mediterraneo da scoprire”, svoltosi dal 13 al 16 gennaio, presso l’Auditorium e l’Aula Magna del Liceo Classico “M. Morelli” di Vibo Valentia, diretto dal dirigente scolastico Raffaele Suppa, sotto la direzione artistica della professoressa Maria Concetta Preta, ha avuto luogo la rassegna “Essere editori al Sud”. Durante la manifestazione, coordinata dal giornalista Ivan Fiorillo, sono intervenuti gli editori Giuseppe Meligrana, dell’omonima casa editrice di Tropea, e Antonio Pujia di Polyedra Edizioni di Lamezia Terme.
Mentre l’editore Meligrana si è soffermato, all’unisono con la professoressa Preta, su: “Cartolina di Monteleone con gli occhi di una donna”, ripercorrendo il viaggio compiuto dalla classicista americana Gertrude Slaughter negli anni ‘30 a Vibo Valentia, sempre attingendo dal tomo da lui pubblicato: “Calabria, la prima Italia”, l’editore lametino Pujia ha illustrato l’opera che sta realizzando sul grande editorialista che vantava origini vibonesi: Eugenio Scalfari, di cui l’anno scorso si è commemorato il Centenario della nascita. Pujia ha annunciato con il dirigente scolastico, Raffaele Suppa, la partnership intavolata con il liceo vibonese, che vide nel corpo insegnanti di Lettere il nonno paterno omonimo del giornalista, del quale si è ricostruito l’impegno culturale e politico. Aleggia, in città, il nome di Scalfari, fondatore della testata “Repubblica”, figura da commemorare per l’indelebile segno che ha lasciato nel secolo precedente, non solo nel mondo del giornalismo, ma anche della società, della politica, del costume. Dunque un momento clou per Vibo; l’Auditorium del “Morelli” è stato gremito dai giovani liceali coi loro docenti, tanto che in molti sono rimasti in piedi. Nel parterre si è riscontata una presenza di cittadini vibonesi, attenti a momenti imperdibili come questo. È stato stimolante sentire le appassionate considerazioni dell’editore Pujia e della professoressa Preta; quest’ultima ha letto alcuni brani tratti dalle memorie di Scalfari, che ripercorrono i soggiorni vibonesi e rievocano le figure del nonno Eugenio, a lui così simile, e del padre Pietro, avvocato e amante del classici, direttore del Casino di Sanremo, e gli interventi dell’Accademia dei Liceali, che dall’ eclettica figura di Scalfari hanno approfondito le diverse sfaccettature e i molteplici interessi e attività. Si è discusso di Scalfari giornalista, scrittore, filosofo, editore, imprenditore, iniziatore. Alla figura dello scrittore bisogna collegare due pietre miliari del mondo del giornalismo: “L’Espresso” (che a ottobre 2025 compirà il settantesimo anno) e “Repubblica” (il quale cinquantenario ricorrerà a gennaio 2026). Il dibattito è continuato in merito alle problematiche che incontra l’editoria nel meridione d’Italia, dove il deficit di lettura e di vendite dei libri è forte e, nello stesso tempo, sulle opportunità di offrire stimoli a un territorio che ha estremo bisogno di crescere culturalmente, perché solo così se ne decreterà in un lontano futuro il riscatto. E proprio su questa falsariga è giunto come un reale auspicio di progresso il lancio di una bella novità editoriale: “Le voci di Hipponion”, pubblicato per i tipi della casa editrice vibonese Ad Hoc di F. Messina e R. Rubino: un volume, interamente curato dalla professoressa Maria Concetta Preta, scritto insieme ai suoi allievi delle classi: II A, IV D, IV E, V D. Il testo è un vero e proprio “diario di bordo” dei liceali del “Morelli” sui beni culturali della città, redatto in occasione del progetto di Cittadinanza e Costituzione “Voci e volti della città” e contiene anche alcuni scritti tratti dal laboratorio di Scrittura creativa, sempre promosso e curato dalla docente nelle sue classi. Durante la manifestazione, il dirigente Suppa ha sottoscritto, inoltre, un protocollo di intesa con l’editore Pujia, affinché la propria istituzione scolastica si faccia portavoce del rilancio della figura di Scalfari attraverso la futura pubblicazione. “È questo il compito di un liceo classico – ha affermato il dirigente – promuovere la memoria alle future generazioni di personaggi che hanno reso importante la città e la scuola: infatti il nonno di Eugenio, suo omonimo, fu professore di lettere al “Morelli”, che oggi noi rappresentiamo”. La manifestazione si è conclusa con le graditissime donazioni di libri da parte dei tre editori, che andranno ad incrementare il patrimonio della Biblioteca d’Istituto del “Morelli”.