La condanna della Fiamma Tricolore: “In Calabria si continua a morire per incapacità degli uomini posti al comando dal Governo”

"Al momento vince la 'linea Speranza'"

“E’ trascorsa ormai una settimana – prende atto la Segreteria regionale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore – dallo ‘scandalo Cotticelli’, tra Ufo e crisi di identità il noto Crozza ha avuto persino il tempo di perfezionare pure le imitazioni di Cotticelli e Zuccatelli, ma in Calabria si continua a morire per le incapacità conclamate e l’inadeguatezza degli uomini posti al comando dal Governo.


Al momento vince la ‘linea Speranza’: quella del ‘facciamo passare un paio di giorni e tutto tornerà a tacere’. Evidentemente il signor Speranza non ha fatto i conti con i rompiscatole della Fiamma Tricolore, quelli che al posto dell’opposizione rappresentata dal felpato leghista e dalla vaiassa romana, gli chiederebbero conto della sua audizione al Copasir secretata dal Governo o del piano Covid nazionale stilato e poi declassato a ‘scenario possibile’.
Non avendo, infatti, l’Italia aggiornato il piano pandemico nazionale dal 2006 e avendone stilato uno, definito totalmente inadeguato, pasticciato e approssimativo dal un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità poi ‘misteriosamente’ scomparso, sarebbe stato proprio il ministro Speranza il primo degli indagati per la strage causata dal coronavirus durante la prima ondata”. “Ecco, dunque. che mentre il nostro ministro della ‘malattia’ pubblica trovava il tempo, durante l’estate, di scrivere un libro sul suo (non) operato, in Italia – constata la Fiamma Tricolore calabrese – è arrivata la seconda ondata che ci trova nuovamente impreparati: poche terapie intensive, pochi dispositivi, scarsità di bombole di ossigeno e di caschi C-Pap.
Non parliamo poi del Commissario all’emergenza: alla notizia che sarà lui a gestire la distribuzione del vaccino in molti stanno già prenotando un posto in cimitero! Dicevamo, nessuna reazione: nulla di fatto in Calabria in otto mesi, ma nessuno si è sentito in dovere di scusarsi con i calabresi. Nemmeno quelle facce di bronzo di sindacati che, giusto il 9 settembre, incontravano Cotticelli ed oggi si presentano in Procura a raccontare cosa? Le loro favolette? A fare gli indignati, quelli privi del peccato originale?
Speravamo che confessassero al dottor Gratteri la loro complicità, ma siamo rimasti ancora una volta delusi. A tal signori ricordiamo che se su Cotticelli pende una condanna per comportamento antisindacale è certo per l’opera del sindacato autonomo Fials e non per quelli di ‘governo’ della triplice complici della situazione sanitaria oggi presente in Calabria. Avevamo già chiesto la scorsa settimana l’apertura di indagini sull’operato del Commissario Cotticelli e oggi siamo qui a richiedere al dottor Gratteri, unica persona di cui abbiamo piena fiducia, di aprire un’inchiesta sulla falsariga della Procura bergamasca che non ha avuto timore a indagare presidente del Consiglio, ministro, amministratori regionali e finanche sequestrare le mail e chat del dottor Brusaferro dell’Istituto Superiore di Sanità. “Se la ‘Linea Speranza’ troverà successo – a giudizio del Movimento Socale Fiamma Tricolore – sarà ancora una volta la sconfitta delle persone perbene; tutti sbagliano, nessuno paga, nessuno si scusa.
Ad oggi, dopo otto mesi nessuno ha detto ‘ho sbagliato’. E di certo la fila dovrebbe essere invece molto lunga. Un’unica differenza con gli altri sprechi e mancanze dell’apparato pubblico: in questo caso è in gioco la vita delle persone. Vergogna!”

Contenuti correlati