Per la prima volta nella storia della vela latina, Reggio è Campione d’Italia, grazie alla bravura dell’equipaggio reggino della barca catonese “Nonna Silvana”.
Nell’inedito scenario delle acque lacustri di Capodimonte sul lago di Bolsena, si è svolto il XVI Campionato Italiano di Vela Latina che ha visto coinvolte le marinerie di tutto il Mediterraneo, tra i presenti: Lazio, Toscana, Campania, Sardegna, Calabria, Sicilia, Veneto, Marche, Emilia Romagna, Tunisia, Malta.
Splendide imbarcazioni tradizionali in legno armate a vela latina, ognuna col suo stile unico e particolare, partorite dalle preziose quanto ormai rare mani dei Maestri d’Ascia delle diverse scuole regionali, si sono sfidate per la conquista del titolo di Campione d’Italia 2022, in regate che hanno avuto un sapore millenario.
Le barche siciliane: Mastro Ignazio (Campioni d’Italia 2021), Nonno Turiddhu, Rosìo, Nonno Filippo, Orsola. Le barche sarde: Shardana (Campioni d’Italia 2021), Domenico II, Ishtar, Maschijarana, Annina 1920. Le barche calabresi: Nonna Silvana, Nonno Lorenzo. La barca campana: A Ciaciona mia La barca laziale: Hormiae Luigi 1946. La barca toscana: Canapone.
Il numeroso pubblico presente le ha viste veleggiare nello specchio d’acqua antistante al delizioso borgo di Capodimonte, dove dopo due giorni di regate, la barca catonese “Nonna Silvana” ha vinto il titolo italiano nella categoria “gozzi”, mentre la barca sarda-formiana “Hormiae Luigi 1946”, ha vinto per la categoria “lance”.
La barca “Nonna Silvana”, costruita nei cantieri catonesi del Maestro d’Ascia Pasquale Muscolo ed ultima barca reggina rimasta a vela latina, ha prevalso su tutte le altre, grazie al suo equipaggio reggino-veneziano composto da Carmelo Iannò, Elisabetta Lazzaro, Fulvio Cama, che ha condotto le gare in maniera ottimale, dimostrando capacità e bravura nella navigazione con questo armo velico antichissimo.
“Nonna Silvana” ha anche voluto lanciare un messaggio importante per tutte le marinerie, portando a bordo, in mezzo a gente di mare mediamente mezzo centenaria, l’unico ragazzo presente: Carmelo Iannò che con i suoi 18 anni è anche armatore e timoniere, che ha dimostrato bravura e passione e poi, l’unica donna presente a bordo della flotta, Elisabetta Lazzaro, veneziana ed esperta di vela al terzo.
Fulvio Cama inoltre è stato promotore di un importante Convegno che ha dato il via al percorso per la nomina della Vela Tradizionale Mediterranea a Patrimonio dell’Umanità UNESCO e che ha visto partecipare esperti e studiosi del livello di Patrizia Nardi, Stefania Baldinotti, Davide Gnola, Francesco De Melis, Elisabetta Lazzaro, tenutosi presso i locali medievali de “La Cascina” di Capodimonte.
Il tutto è stato organizzato dal Circolo Nautico Capodimonte per l’aspetto sportivo, mentre l’organizzazione generale è stata condotta in modo impeccabile da Carmelo Cardo e dall’ Interporto di Orte che ha sponsorizzato l’evento.
L’equipaggio reggino ha voluto dedicare il trofeo di Campioni d’Italia a Silvana Cama (la “Nonna Silvana” di Carmelo Iannò, che ha dato il nome alla barca, nonché zia di Fulvio Cama), scomparsa meno di un mese fa.
Reggio ed il suo Stretto, sono adesso un punto di riferimento per la vela tradizionale millenaria, che ha forgiato da sempre marinai esperti a navigare in acque tra le più pericolose del Mare Nostrum e Fulvio Cama, presidente dell’Associazione Vele Tradizionali Mediterranee di Fabulanova, lancia un appello affinché i giovani si avvicinino a questa disciplina che coniuga in se principi e saperi, storie e tradizioni, che non bisogna assolutamente lasciare estinguere.