Iniziativa dell’Ats di Serra San Bruno contro bullismo e cyberbullismo: “Fare rete per contrastare un fenomeno subdolo”

Costruire uno schema operativo dalle solide basi cominciando con il mettere allo stesso tavolo Forze dell’ordine, scuola, Servizi sociali e professionisti del settore. È stato questo lo scopo dell’iniziativa “Mettiamo bullismo e cyberbullismo fuorigioco” svoltosi stamattina a palazzo Chimirri e promosso dall’Ats di Serra San Bruno nell’ambito del Programma d’intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione. Il dibattito è stato introdotto dall’assistente sociale Caterina Bartone (coach del progetto insieme all’omologa Antonia Gallace) che, dopo aver tratteggiato le linee essenziali della misura – il cui obiettivo è la prevenzione del disagio e della vulnerabilità – ha esposto l’intenzione di “creare una rete a trama fitta in cui la comunità collabora con senso di responsabilità”.

Dopo la visione del cortometraggio “Il seme della speranza”, che ha attirato la viva attenzione dei tanti studenti presenti, il capitano della Compagnia dei Carabinieri Pierantonio Tarantino ha spiegato che il bullismo si manifesta come “oppressione fisica e psicologica, persistente nel tempo, nei confronti di una persona considerata debole” approfondendo dettagliatamente caratteristiche, forme e conseguenze del fenomeno. Sulla stessa lunghezza d’onda si è mossa l’ispettrice della Polizia Patrizia Bucci che, premessa l’esigenza di “lavorare fianco a fianco”, ha precisato che “bullismo e cyberbullismo sono forme subdole che si compongono di tanti reati” e ha fornito consigli su come difendersi. Sempre appassionante la relazione dello psicologo Giuseppe Iennarella che ha rimarcato “l’importanza degli insegnanti”, del “tornare al rispetto e alla gentilezza” e del “relazionarsi con genitori e società”. Sugli effetti sociali si è soffermato l’esperto in diritto della famiglia Raffaele Figliano, che ha fornito un significativo racconto evidenziando poi che “con il bullismo c’è l’annullamento della persona” e auspicando la costituzione di “una società di felicità perché la felicità è un diritto”. Sentiti ed emozionanti gli interventi delle referenti antibullismo dell’Istituto d’Istruzione superiore “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno, professoressa Belinda Malvaso, e dell’Istituto comprensivo di Acquaro-Soriano, professoressa Angela Varì, che hanno rispettivamente espresso “il bisogno di condividere risorse ed esperienze per affrontare meglio questo fenomeno” e posto l’accento “sui principi dell’inclusione e del bene comune che devono essere lo sfondo etico del nostro agire” e “sulle attività di orientamento, sui viaggi e sull’educazione civica in quanto misure per aumentare la consapevolezza”. Il compito di fare una sintesi e di trarre le conclusioni è toccato al sindaco Alfredo Barillari che ha ribadito il valore “dell’educare all’affettività” e “dell’essere orgogliosi della propria identità”.

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