Inciviltà a Vibo. Devito (FdI) denuncia una “vergogna senza fine”

Elisabetta Devito

“’Mamma che schifo! Guarda come è sporco! Quanta spazzatura! Ma perché qui da noi non pulisce nessuno? Queste sono le parole che mi ha detto mia figlia di soli 4 anni stamattina appena usciti dal portone del condominio in cui abito”. A rivelarlo è l’avvocato è Elisabetta Devito, Vice Presidente del Consiglio Direttivo – Delega alle Politiche ambientali ed alla Giustizia di Fratelli d’Italia Vibo Valentia. “Niente può amareggiare di più una mamma – ammette l’esponente di FdI – che il non avere una risposta sensata da dare alla propria figlioletta. Ho deciso quindi di dire la mia e di farmi portavoce delle decine di famiglie che popolano il quartiere ‘Ex Ina casa’, situato nel pieno centro di Vibo Valentia sul Viale Matteotti, a pochi passi dell’Ospedale civile. I cittadini vibonesi che risiedono nel quartiere suddetto, non ne possono più del degrado e dell’incuria in cui sono costretti a vivere. Sono mesi che le strade non vengono pulite, che le erbacce e le sterpaglie infestano le aiuole e i marciapiedi tanto da renderli al limite della praticabilità. Gli operatori della Dasty, che pur passano oggi mattina, si limitano a fare la raccolta dei rifiuti porta a porta, provvedendo a ritirare i rifiuti depositati esclusivamente nei bidoni in dotazione ai cittadini, posti dinanzi alle abitazioni, ma omettendo di raccogliere tutta la spazzatura abbandonata fuori degli stessi e riversata per le strada, che puntualmente viene lasciata alla mercé di cani randagi e topi. Diversamente da ciò che avviene sul Viale Matteotti, dove ogni mattina si provvede alla raccolta dei rifiuti porta a porta e alla pulizia del Viale con spazzatrici meccaniche, affiancate da un operatore appiedato, dotato di apparecchiatura soffiante.
Allora la domanda sorge spontanea: i cittadini del quartiere ‘Ex Ina casa’ non hanno la stessa dignità degli altri concittadini? Allo stato dei fatti sembra di no anche se allo stesso modo degli altri pagano le imposte! A ciò si aggiunga che a seguito della predisposizione delle strisce blu, sull’adiacente Viale Matteotti e nel parcheggio retrostante l’Ospedale Civile, tutti gli avventori dell’ospedale e delle banche situate sul Viale Matteotti, pur di non pagare il grattino per la soste sulle strisce blu, parcheggiano le loro autovetture nella zona suddetta alla rinfusa, non rispettando i sensi di marcia, invadendo i parcheggi riservati ai disabili, i crocevia, gli spazi posti dinanzi ai portoni condominiali e con ciò impedendo agli abitanti degli immobili ivi ubicati finanche di uscire agevolmente di casa. E se malauguratamente dovesse rendersi necessario l’intervento di un mezzo di soccorso? In tal caso difficilmente gli operatori sanitari riuscirebbero a entrare con barelle e apparecchiature mediche di primo soccorso. E’ notorio che le suddette abitazioni, sono abitate persone anziane con difficoltà di deambulazione, ma ciò sembra non importare a nessuno”.
“Inutile dire che arrivando in una così babelica zona, ogni singolo individuo, che non vi risiede, giorno dopo giorno, ne riceve – rincara la dose la rappresentante di fratelli d’Italia – un impulso psicologicamente negativo che lo stimola ed invoglia a contribuire con i propri rifiuti ad arricchire le discariche già esistenti. Questo caos, questo sporco e sudiciume in cui riversa il mio quartiere e con esso a gran parte del territorio vibonese non fa altro che rendere il paese in cui viviamo brutto agli occhi dei nostri figli e delle persone che giungono qui per lavoro e perché no, anche per vacanza. Eppure il paese sarebbe di quelli da vanto, ricco di bellezze architettoniche, ricco di paesaggi naturali e di storia.
Questo paese che poteva vantare una delle coste più belle d’Italia, la ‘Costa degli dei’, questo paese che paradossalmente possiede potenzialità infinite per coniugare sviluppo e benessere e investire sul turismo, questo paese che ha solide radici storiche e culturali; ebbene questo paese ha abbandonato il senso del bello che il castello ancora sembra evocare come un vago ricordo e si è lasciato corrompere dal brutto, dallo sporco e dalla noncuranza dei suoi amministratori e di quella parte di popolazione che non vede oltre al proprio naso, distruggendo tutto il bello che la natura gli ha regalato.
Chiedo ed auspico, pertanto, un intervento urgente da parte dell’Amministrazione, volto ad eliminare lo stato di degrado in cui siamo costretti a far crescere i nostri figli, ricordando che i bambini assimilano e riproducono quel che vedono. Pertanto, sarebbe auspicabile – è l’appello conclusivo dell’avvocato Elisabetta Devito – che gli adulti di oggi, a partire dagli amministratori del bene pubblico, si impegnassero ad educare i giovani al senso del bello, del pulito, dell’ordinato, forse ultimo possibile argine contro un’abitudine radicata a vivere in mezzo al disordine, la prepotenza, l’immondizia”.

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