Inchiesta “Robin Hood”. “Congelamento” indennità, Salerno paga due volte: “Oltre al danno, la beffa”

Da una parte il sequestro disposto dalla Magistratura, dall’altra il “congelamento” dell’indennità spettante in qualità di consigliere regionale a seguito del pignoramento presso terzi emanato dal Tribunale di Vibo Valentia in esecuzione di un decreto ingiuntivo presentato dalla Cooperfin e scaturito dal mancato pagamento delle rate di un finanziamento. Si trova a pagare due volte Nazzareno Salerno, coinvolto nell’inchiesta denominata “Robin Hood” scattata il 2 febbraio 2017 e che ha portato all’arresto dell’esponente politico ed al sequestro dei suoi conti correnti, fatti che hanno comportato l’impossibilità ad onorare gli impegni finanziari con la stessa Cooperfin. Ne è sorto un circuito in cui gli eventi si rincorrono complicando il quadro.
Il settore Risorse umane del Consiglio regionale ha provveduto nelle scorse settimane ad accantonare le somme richieste dalla Cooperfin (anch’essa coinvolta nell’inchiesta) fino al raggiungimento dell’ammontare di oltre 53mila euro (il debito ammonta a poco più di 34mila euro) comprensivi di spese legali ed interessi.
Il provvedimento si traduce materialmente nel “blocco” dell’erogazione dell’intero versamento mensile di circa 8mila euro (rimborsi compresi) dovuto a Salerno da Palazzo Campanella.
Il finanziamento oggetto della contesa è proprio quello finito nel mirino degli inquirenti e per il quale Salerno ha subito l’arresto e tutte le misure conseguenti. Quindi Salerno, che continua a professarsi “innocente ed estraneo ai fatti contestati dalla Magistratura”, si trova sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità giudiziaria che ipotizza che il finanziamento sia fittizio e dispone i relativi sequestri preventivi per equivalente e contestualmente, proprio a causa di quel finanziamento, viene privato delle spettanze derivanti dal suo incarico pubblico.
Peraltro, lo stesso consigliere regionale precisa di aver richiesto tempo fa, tramite i propri legali, “il sequestro alla Dda delle cambiali concernenti il prestito senza aver ricevuto ancora riscontro” e specifica di aver presentato “querela per usura nei confronti della Cooperfin”. Proprio per questo, nell’udienza del 19 marzo scorso, il Tribunale di Vibo – Giudice per l’esecuzione non ha assegnato le somme a Cooperfin, ma ha fissato l’udienza per il mese di settembre per discutere nel merito. Solo allora, dunque, si saprà se Cooperfin avrà diritto ad ottenere le somme.
“Non ha importanza – ha commentato Salerno – se lo stipendio è stato congelato, in quanto è stato sempre utilizzato per aiutare gli altri. Continuerò a svolgere il mio ruolo di consigliere regionale anche senza percepire alcunchè, ma ritengo sia stata commessa una profonda ingiustizia. Non è possibile che ci sia stato il sequestro e che sia nello stesso tempo in atto il congelamento dell’indennità ed il pignoramento di altri beni mobili”.

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