Inchiesta “Helios”, la scure della Fiamma Tricolore si abbatte sui “miserabili accattoni sodali di Falcomatà”

"Non solo incapaci e arroganti"

“Parafrasando il commento di uno degli indagati – commenta sdegnata la Federazione provinciale di Reggio Calabria del Movimento Sociale Fiamma Tricolore – possiamo certamente dire che ‘se l’accattonaggio fosse reato sareste tutti da arrestare’.


Non solo incapaci e arroganti: dalle indagini e dalle intercettazioni pubblicate sulla stampa viene fuori un quadro disarmante di miserabili accattoni, di prepotenze, di arroganza e supponenza.
La stessa arroganza che ha caratterizzato in questi 5 anni e mezzo quella banda di ignoranti che ha (dis)amministrato la città di Reggio Calabria e che ad ogni contestazione non solo negava la realtà, ma ne indicava in altri i responsabili. Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore condanna senza mezzi termini il ‘mercato delle vacche’ messo in piedi dai sodali del sindaco Falcomatà: ferma restando la nostra fiducia in parte della magistratura (l’altra parte, quella dei giochetti di Palamara e delle condanne scaturite dalle simpatie e influenze politiche la disprezziamo totalmente) e nella giustizia che farà il suo corso, non possiamo non rilevare la gravità di quanto viene fuori dalle intercettazioni che non lasciano scampo ad alcuna interpretazione! Amici assunti in AVR che poi non si recavano al lavoro, altri con scarso o nullo rendimento, pressioni per promuovere il proprio genitore: una roba da questuanti a bordo strada”.
“E tra questi – ricostruisce con la memoria il Movimento Sociale Fiamma Tricolore – chi qualche anno fa intendeva dare una lezione di democrazia alla Fiamma Tricolore: potremmo da egli invece prendere solo lezioni di minaccia e/o clientelismo visto che in questo deficitiamo totalmente. La nostra onorabilità, certamente diversa, ce lo impedisce e ce lo impedirà fino a quando faremo politica. Al signor vicesindaco, al signor ‘è colpa di chi ci ha preceduto’, vorremmo chiedere conto invece di quanto contestato dagli inquirenti quando scrivono ‘assicurare alla società un ampliamento dei profitti attraverso l’allentamento dei controlli sul suo operato’. Le sue interviste surreali facevano già ridere senza conoscere questi retroscena, figuriamoci adesso. In tutto ciò la reazione del sindaco Falcomatà è quella che ti aspetti: ridimensionare, farfugliare di giustizia a orologeria etc. L’ennesima occasione persa per dimostrare un briciolo di dignità e dimettersi anche se oggi, a sconfitta ormai certa, sarebbe pressoché un fatto del tutto irrilevante. Ci dispiace per lui a cui offriamo a braccia aperte la nostra pietà e compassione. Adesso però il rischio più grande è che a degli accattoni arroganti si sostituiscano gli altri, quelli del cosiddetto centro-destra, altra fucina di cervelli fumanti, accoglitore di profughi politici e transfughi di ogni risma che al momento è guidato da chi nelle carte degli inquirenti è onnipresente”. “Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore che in questi decenni ha visto e atteso, seduto sulla riva del fiume, passare i cadaveri di tantissimi suoi rivali – avvertono i rappresentanti reggini non si accosterà all’ennesima marmaglia messa in piedi per amministrare, pardon, mettere le proprie mani sulla città. Una città ormai disperata Reggio Calabria travolta dalla crisi economica, ma ancor di più da quella morale, da quella di cittadini che non solo non si indignano di fronte questo scenario miserabile, ma che addirittura se ne rendono complici come parte attiva e silente. State distruggendo la nostra meravigliosa città. Ne state infangando la storia, insultando le nobili origini. Noi non salviamo nessuno: vergogna per tutti politici e cittadini”.

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