Incendiata l’auto di Angela Marcianò, MSI FT denuncia: “A Reggio gravissima emergenza democratica”

“Lo avevamo già scritto nei mesi e negli anni scorsi: a Reggio Calabria – è la constatazione riportata in una nota della Federazione provinciale del Movimento Sociale Italiano Fiamma Tricolore – è in essere una situazione di gravissima emergenza democratica per la quale istituzioni governative, forze oscure e organi ’brogliaticamente’ eletti sono tra loro sempre più collusi al fine di sostenere una compagine governativa di indagati, condannati, inadeguati, distruttori della città.

Tale situazione, da noi più volte denunciata in questi anni, trova il pieno riscontro nel fatto che la città sia senza sindaco da ormai due anni: un personaggio che in questi giorni si pavoneggia tra i salotti da lui frequentati annunciando il suo ritorno, il prossimo mese, in pompa magna per l’intercorsa prescrizione.
Tutto accade mentre la città soffre: non c’è un settore che non sia stato distrutto, capaci di includere nella loro opera di quotidiana rasa al suolo anche quello sportivo con le notizie degli ultimi giorni e la figuraccia di livello nazionale con la famiglia Vialli”.

Il Movimento Sociale Italiano – Fiamma Tricolore – intende esprimere: “La sua profonda vicinanza al consigliere prof.ssa Angela Marcianò per l’ennesimo vile attentato subito ed intende richiamare l’attenzione del Governo e del ministro dell’Interno su quanto accade ormai a Reggio Calabria da anni nel totale silenzio delle istituzioni nazionali (quelle locali non le citiamo nemmeno più).

Gravissimi sono infatti i richiami letti oggi sulla stampa in merito all’attività di denuncia che la Marcianò avrebbe fatto circa ’gravissime incongruenze sui subbappalti di Castore’. Fatto ancora più anomalo, di quelli che accadono solo a Reggio Calabria, che ad essere colpito da un attentato sia non un amministratore, ma un consigliere di opposizione. D’altro canto anche il nostro Movimento, fermo ormai da mesi vista l’inutilità di ogni azione di denuncia, ieri in una diretta sui social ha denunciato le azioni di pressione ed i tentativi di intimidazione ai nostri danni tramite carte bollate mentre tutte le nostre denunce giacciono chissà dove senza che vi sia dopo anni alcuna notizia in merito. Tanto poi – concludono i membri della Federazione provinciale – si brinderà nei salotti alle prescrizioni”

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