
I finanzieri del Nucleo di polizia economico – finanziaria di Cosenza all’esito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica del capoluogo bruzio hanno notificato un decreto di sequestro preventivo nella forma per equivalente nella forma per equivalente per un importo di oltre 280.000 euro nei confronti di 5 soggetti che avrebbero incassato indennità pensionistiche erogate dall’INPS in favore di familiari deceduti.
I preliminari accertamenti svolti dai finanzieri avrebbero evidenziato l’anomalo incasso da parte di numerosi ultranovantenni di trattamenti pensionistici. Rilevata la sospetta anomalia, gli inquirenti hanno verificato la posizione di oltre 15.000 soggetti beneficiari di pensione e rientranti negli elenchi nominativi forniti dall’INPS. Attraverso l’incrocio dei dati presenti nelle diverse banche dati e le anagrafi di diversi Comuni della Provincia di Cosenza, è stata verificata l’effettiva esistenza in vita o l’eventuale decesso dei soggetti beneficiari della pensione.
Dal riscontro eseguito è emerso che alcuni trattamenti pensionistici avrebbero continuato ad essere erogati anche dopo la morte del relativo beneficiario, circostanza che sarebbe stata confermata dai successivi ed approfonditi accertamenti eseguiti presso gli intermediari finanziari. In particolare, dall’esame delle movimentazioni dei conti è emerso che le somme erogate dall’INPS sarebbero state incassate da terzi soggetti cointestatari e/o delegati ad operare sui conti del beneficiario deceduto. Cinque le persone indagate per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Fra i casi scoperti dai finanzieri, quello di un sessantenne che avrebbe “beneficiato” di oltre
90.000euro per aver incassato illecitamente la pensione del padre, deceduto nel 2010. Per tutti i cinque indagati, il Giudice delle Indagini preliminari presso il Tribunale di Cosenza, ha disposto un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto dei presunti reati. Le pensioni che sarebbero state indebitamente incassate saranno quindi recuperate attraverso il sequestro dei beni nella disponibilità dei soggetti indagati.
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