Il visionario abbagliato dalle sue frottole

Come trasformare le istituzioni in una parodia buona a far sghignazzare gli spettatori, increduli ed inermi, è un esperimento che riesce spesso. Ci sono, però, occasioni, in cui l’evento sembra organizzato proprio per far piovere polvere di comicità sui protagonisti. E’ il caso, nell’ambito degli “Urban Award”, della premiazione degli enti locali che hanno brillato per i loro progetti connessi alla mobilità sostenibile e, in particolare, alla bicicletta.

Ebbene al Comune di Reggio Calabria, (no, davvero, non è una barzelletta ben raccontata), al Comune di Reggio Calabria, è stato conferito il “Premio della Stampa”. Ora, di questi tempi, già inserire la parola “Urban” e Reggio Calabria nella stessa frase risulta essere, per gli abomini di lordura ai quali sono piegati i cittadini, è, a tutti gli effetti, un’impresa che oltrepassa ogni barriera di temerarietà. Di questo grottesco spettacolo fantapolitico ha beneficiato la platea convocata a Parma per l’Assemblea Nazionale ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). I giurati, in un sacrificio allucinatorio meritevole di ben altri risultati, hanno scelto di rendere merito al sindaco di Reggio Calabria, tal Giuseppe Falcomatà, il quale “ha deciso di dare una svolta di modernizzazione nella direzione della mobilità sostenibile”: “una risata vi seppellirà” recita un celebre motto anarchico che le motivazioni del premio rendono, quanto mai, attuale ed autentico. Soprattutto se il Primo Cittadino, non sottraendosi all’umorismo della stravagante celebrazione, si è detto “molto contento per un riconoscimento che premia il nostro sforzo visionario”. Se per “nostro” intende uno stato d’animo che accomuna la comunità reggina, allora ci capiamo al volo, essendo essa e solo essa a compiere ogni giorno “uno sforzo visionario” per fantasticare sul sogno di vivere in una città mediamente comune e non in un immondezzaio da far vergognare di generazione in generazione. “Muoversi sulle due ruote – ci catechizza Falcomatà – conviene sotto tanti punti di vista, a partire da quello ambientale fino alla salvaguardia e tutela della salute. Ed il nostro progetto va giusto in questa direzione”. Il problema è che, a furia di andare “in questa direzione”, il sindaco di Reggio Calabria si è perso, come sempre, nel bosco fitto popolato dalle sue invenzioni e dalle sue frottole. “Ambientale” è un termine che non si deve nemmeno azzardare a pronunciare, visti gli stenti penati (anche) su questo fronte essenziale dalla popolazione. A rendere tutto ancor più derisorio è l’aver magnificato le sue gesta affrontando la questione della mobilità su due ruote che a Reggio Calabria è, senza fronzoli linguistici, un fenomeno ottico percepibile esclusivamente da menzogneri ed imbroglioni (la pseudo pista ciclabile, esempio tra i più appropriati, è un colpo mortale alla civilizzazione). Decida il Primo Cittadino a quale delle due categorie vuole essere associato o se, in una delle sue consuete tirate megalomani, ritiene di poter dividersi tra le due.

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