Il Tribunale di Locri ha disposto che a Mimmo Lucano sia concessa la facoltà di rientrare presso la propria abitazione di Riace.
Qualche giorno addietro gli avvocati avevano richiesto la cancellazione del divieto di dimora all’origine dell’esilio sofferto dall’ex sindaco del borgo in provincia di Reggio Calabria. Il già sindaco di Riace è coinvolto nell’indagine denominata “Xenia” che ha portato sul banco degli imputati ventisette persone. Al centro dell’inchiesta sospetti illeciti nella conduzione del sistema allestito per accogliere gli immigrati. Il caso giudiziario era deflagrato nell’ottobre dello scorso anno: Lucano fu sottoposto al regime degli arresti domiciliari, successivamente trasformati nel divieto di dimora. Una condizione che lo ha obbligato a risiedere, in questo periodo, a Caulonia. In una sola circostanza gli è stato concesso di fare rientro a Riace: per rivolgersi agli elettori in un comizio organizzato nell’ambito della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale. Una candidatura rivelatasi fallimentare. L’ex sindaco, nel processo che ha avuto inizio lo scorso 11 giugno, è accusato di abuso d’ufficio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.