
Il Tribunale del Riesame ha mantenuto vigente l’obbligo di dimora a carico di Mario Oliverio.
Le due ore trascorse davanti ai magistrati di Catanzaro nella giornata di giovedì non sono state sufficienti allo staff di legali del presidente della Regione per convincere i giudici della bontà della richiesta avanzata e volta all’annullamento del provvedimento adottato undici giorni addietro nell’ambito dell’inchiesta “Lande desolate”. Il Capo della Giunta regionale, costretto a rimanere nel territorio comunale di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, è accusato di abuso d’ufficio e, dopo l’avviso di garanzia notificatogli giovedì, anche di corruzione. Le indagini, sfociate nell’ordinanza emessa dal Giudice delle indagini preliminari Pietro Carè, sono state condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia catanzarese. Al centro dell’inchiesta un presunto “do ut des” tra Oliverio e l’azienda edile Barbieri, aggiudicatasi gli appalti relativi alla costruzione della sciovia di Lorica e dell’aviosuperficie di Scalea.
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