
La Sezione reggina del T.A.R. Calabria, con sentenza del 13 maggio, ha restituito piazza del Popolo alla destinazione che le è propria, accogliendo il ricorso degli operatori commerciali, assistiti dagli avvocati Alessandra Zagarella e Domenico Retez.
La sentenza riconosce i ricorrenti titolari del diritto di svolgervi la propria attività, mandando all’Amministrazione comunale affinché provveda a regolamentare l’esercizio del mercato piuttosto che rendere “ingiustificatamente improduttive postazioni comunque previste dagli atti di programmazione, con nocumento tanto per gli operatori economici quanto per gli utenti”.
La “Giunta comunale”, ordinando la sospensione dell’attività mercatale in piazza del Popolo, “si è impropriamente sostituita al Consiglio comunale nell’adozione di un atto che” “si atteggia in termini programmatori e di riordino”.
La disposta sospensione dell’attività mercatale in piazza del Popolo, “per un lasso temporalmente significativo” e “nelle more del riordino complessivo delle attività”, è stata riconosciuta illegittima sostanziando provvedimento “idoneo ad incidere in modo significativo (anche in virtù dell’elevato numero dei posteggi previsti nonché della generalità e della frequenza quotidiana dell’attività ivi svolta) sull’organizzazione complessiva dei mercati comunali, impattando direttamente sulla strutturazione degli stessi”.
Tale aspetto giuridico si può interpretare come una indicazione ed un sollecito all´Amministrazione a porre regole chiare ed urgenti per consentire agli operatori ambulanti di poter esercitare la loro attività.
Per il Comitato – come indicato in una nota – è un risultato importante per vari aspetti:
- viene meno il piú volte citato il requisito dell´abusivismo per quegli ambulanti che da anni chiedono ripetutamente all´amministrazione comunale di regolarizzare una situazione mantenuta non regolare dall´amministrazione stessa,
- moralmente restituisce dignitá a quei tanti lavoratori ingiustamente denigrati,
- si intravede la concreta possibilitá di poter ridar vita allo storico mercato e restituire il lavoro a tutte quelle famiglie che dal 9 dicembre se lo sono viste strappare in forme a quanto pare illegittime.
Confidiamo – sostengono i membri del Comitato – nel buon senso, la ragionevolezza dei soggetti responsabili che pongano in essere con urgenza quegli atti per consentire il ritorno al lavoro delle decine di operatori coinvolti”.