
Il carattere, il ruolo e più in generale l’importanza delle donne nella società sono stati gli argomenti affrontati nel corso della presentazione del libro “L’ape furibonda. Undici donne di carattere in Calabria”, moderata da Chiara Fera, che ha posto l’accento sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni.
La coordinatrice del “Serreinfestival” Maria Rosaria Franzè si è concentrata inizialmente su alcune qualità come “la concretezza e la determinazione” sottolineando che “le donne sono quotidianamente a contatto con la realtà delle cose” e rilevando l’esigenza di una “conciliazione dell’attività politico-istituzionali con le incombenze familiari”.
Profonda ed articolata l’analisi del pedagogista Nicola Siciliani De Cumis che ha spiegato che “non si tratta di un libro d’intrattenimento, ma di un segnale d’allarme, una sveglia”. Piuttosto è chiaro il messaggio di “emancipazione” nel percorso di “11 piccole api furibonde che vengono a configurarsi come un’intensa occasione di conoscenza storica”. “Ci può essere – ha aggiunto – una valorizzazione, ora potenziale, del carattere delle donne solo se pensiamo che ne vale la pena. Senza prospettiva non c’è educazione, ma solo giaculatoria, routine”.
Sui retroscena della nascita del volume che è un “racconto dell’orgoglio di donne che hanno fatto la storia ma che non hanno avuto una storia” e sulle “battaglie solitarie, coraggiose e ricche d’amore” si sono soffermati gli autori Romano Pitaro, Claudio Cavaliere e Bruno Gemelli.
Il sipario sulla II edizione del festival è calato con il concerto della cantastorie Francesca Prestia che ha regalato tarantelle e ritmi calabresi per ricordare donne calabresi che hanno contribuito a rendere questa terra un po’ più civile.
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