Il messaggio di speranza e vicinanza dell’arciprete-parroco don Giuseppe Florio alla comunità di Parghelia

*di don Giuseppe Florio – Tanta sofferenza e tanto sbigottimento che coinvolgono tutto il mondo, non possono passare invano. Se crediamo davvero nel Risorto sappiamo che l’ultima parola è la vita, questo deve essere lo stile del nostro vivere e del nostro morire.

Siamo chiamati, oggi più che mai, a dare senso alla nostra vita e alle nostre scelte. La Pasqua ci ricorda che al centro di tutto c’è l’uomo creato a immagine di Dio e non gli interessi privati delle nazioni o di una politica che spesso crea diseguaglianze e, aumenta il divario tra ricchi e poveri. L’umanità ha bisogno di una svolta, di un pensare nuovo, il problema non è nel limite o quarantena a cui siamo costretti in questo periodo, ma riscoprire tutto quello che ci rende veramente liberi, cioè pasquali. La nostra Calabria deve liberarsi da schemi religiosi e sociali che la tengono legata ad una mentalità di servilismo e le impediscono di esprimere, anche attraverso le giovani generazioni, il bello e il meglio di se. Pasqua è vittoria sul male. Non possiamo continuare a vivere convivendo col male, ancora tanta delinquenza e mafia insanguinano le nostre comunità; la resurrezione di Gesù, in questa emergenza di covid-19, ci spinge a riflettere sul destino delle nostre popolazioni afflitte da tante carenze sociali e culturali. Bisogna iniziare a pensare, riflettere e pregare, questo è l’augurio che ci scambiamo a favore di una società che deve mettere al centro Dio per evitare l’autodistruzione. La fede nel Risorto ci rende forti in questo momento di tristezza, ci riempie di pace e farà risplendere la luce della vita. Anche l’impossibilità di vivere, liturgicamente, i riti e le belle tradizioni della settimana santa ci fa pensare che l’amore di Dio in Gesù, suo diletto figlio, è più grande dei nostri riti e delle nostre tradizioni, che forse ci distraevano da quello che era il messaggio centrale: Dio è con noi, nelle nostre sofferenze, nei nostri bambini, nelle nostre famiglie, nei nostri ammalati e con i nostri morti, siamo noi a mostrare la sua bontà e misericordia vivendo non da dissoluti ma accogliendo i nostri fratelli. Stringiamoci tutti in un abbraccio virtuale con Gesù che ci ha resi fratelli amati da Dio, stringendo forte al cuore quanti sono nella tristezza, per la perdita dei loro cari e quanti sono oppressi da mille difficoltà. auguri alla nostra bella comunità di Parghelia, ma un augurio grande va alla nostra italia e a tutto il mondo.

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