La sua esibizione a palazzo Chimirri nel corso del “Premio Bravura” è stata una piacevole sorpresa per i numerosi partecipanti che hanno scoperto una cantante decisa, che ama condividere la sua passione. Serrese emigrata in Germania da piccola, Angela Figliuzzi è tornata nella sua terra, desiderosa di mostrare il suo talento e di deliziare il pubblico. Le abbiamo sottoposto qualche domanda per approfondire i suoi disegni per il presente ed il futuro.
Da casa nasce la tua passione per la musica lirica?
La mia passione per i suoni si è sviluppata molto presto. Nell’infanzia ho iniziato a cantare, a suonare con organo, flauto e provato con la composizione. Ho avuto presto esperienza con la musica spirituale, con la musica classica e anche con il rock nella mia prima band, poi jazz e musica classica. Successivamente ho sperimentato anche con il sintetizzatore. La voce è stata il mio “strumento” principale fin da piccola, anche nella composizione e ho bisogno di questo contatto con la mia voce, ho bisogno di un pubblico.
Come coltivi la tua passione e quale è la tua esperienza in questo campo?
Compongo e canto le mie composizioni e amo esibirmi dal vivo. Tutto quello che voglio dire è nella music. Da bambina ho avuto una formazione musicale “seria”, la mia preparazione per il collegio di musica dopo il liceo l’ho fatta anche in Italia con la Scuola di Belcanto. Quando avevo 11 anni, ho iniziato le mie prime registrazioni in Radio in Germania. Finalmente ho studiato al Collegio di Musica di Düsseldorf Canto Lirico come mezzosoprano con la mia professoressa americana. Ho fatto Masterclasses con Grace Bumbry, ho svolto un corso con Mirella Freni, eventi che restano nella mia mente, ho avuto esperienze con tanti cantanti e insegnanti fantastici che mi hanno ispirato. Ho anche studiato la materia della composizione e pianoforte, una cosa bella che mi aiuta oggi per il mio lavoro nello studio di registrazione. Ho cantato presto in teatro mentre proseguivo gli studi. Ho fatto tutto ciò che mi piaceva insieme fino a quando ho scoperto he ha avevo un difetto congenito che mi ha costretto ad un intervento chirurgico al cuore. Oggi sono sana, posso fare quasi tutto che voglio. Ma in questo tempo ho affinato le mie conoscenze per la composizione.
Qual è il sogno che vorresti realizzare?
Voglio produrre il mio intero album. il mio sogno è che la mia musica venga eseguita dal vivo in maniera orchestrale (e con elementi di musica elettronica). Il mio sogno è che la mia musica tocchi molto altre persone tanto quanto tocca me quando la scrivo e la canto. Inoltre voglio cantare tutta la mia vita!
Qual è il tuo legame con Serra San Bruno?
Mi sento serrese, i miei nonni erano di Serra. Non sono solo le belle vacanze estive. Qui mi sento a casa. Qui ho passato anche molti inverni e giocavo con i bambini per le strade di Spinetto. Mia nonna correva dietro alla nostra macchina e piangevamo quando dovevamo salutarci ogni anno. Oggi sono molto felice quando visito la tomba di miei nonni o entro in casa, sono ricordi che rimarranno per sempre.
Calabria e Germania sono due realtà molto differenti, cosa ti piace di più dell’una e dell’altra?
Della Germania mi piace l’apertura nell’arte, la gestione rilassata di persone diverse provenienti da diversi paesi e modi di pensare. Mi piace la comunicazione molto diretta. Mi piacciono i prati, i laghi e la lingua, anche in Germania mi sento casa. Io amo molto che ci siamo anche molti emigrati italiani in Germania, c’è un sentimento di famiglia. Della Calabria mi piace il contrasto tra le montagne e il mare, mi piacciono i prodotti freschi da mangiare, la ricchezza della natura, la cultura con l’espressione forte e mi piace questo legame tra la vita e la morte, la cultura funeraria, la religione, vissuta in genere con più intensità che in Germania, una cosa importante che mostra le radici profonde con la famiglia. Sono molto felice che venerdì scorso ci sia stata la presentazione della mia produzione “We are here” con un’intervista con il dottor Manno negli studi di Radio Serra, grazie alla disponibilità di Bruno Gallè e dello speaker Massimo Procopio.