
“Da tanti anni un gruppo di persone, volenterose e amanti della nostra cittadina, ha deciso di donare anima e corpo per cercare di togliere dalla strada i ragazzi ed insegnare loro i valori dello sport, del gruppo, il rispetto delle regole e dell’avversario. Cerchiamo di far assaporare loro il gusto dolce della vittoria senza mai dimenticare quello amaro della sconfitta perché entrambi aiutano a crescere”. Comincia con questo proposito la missiva che l’Asd Serrese ha invitato alla Prefettura, alla Provincia di Vibo Valentia, al Comune di Serra San Bruno ed al Dipartimento Turismo e Sport della Regione Calabria. Una lettera “aperta” che mira ad informare la popolazione e che è una denuncia perché “oggi siamo amareggiati perché chi avrebbe dovuto ascoltare i nostri bisogni è rimasto sordo”.
“Non permetteremo mai – sostiene la Serrese – che muoia anche lo sport a Serra San Bruno. Manifestare nuovamente forse non è servito per far capire a certe Istituzioni, che per troppo tempo si sono girate dall’altra parte, che la misura è veramente colma e che è un malessere che rischia di trasferirsi nelle strade e diventare un problema sociale per tutti. Manifestare è servito per riaffermare, se ce ne fosse ancora bisogno, che a tutelare i serresi possa pensarci solo la società di calcio”.
“Dopo circa 17 anni dalla ristrutturazione del campo di calcio ‘La Quercia’ di Serra San Bruno – rileva la Serrese – lo stesso è in condizioni disastrose, le criticità sono così evidenti da mettere in serio dubbio l’utilizzo dello stesso, su questo campo ci si allena e ci si gioca da più di 45 anni con crossi sacrifici per il sostenimento della stessa e spesso investendo di tasca propria per eliminare situazioni difficili, per adeguarlo, per permettere a ragazzi locali di poter fare sport. A Serra San Bruno non esiste niente di Sport, se non la struttura con annessa la Piscina, e data in gestione ad una società esterna. La società ha da sempre chiesto aiuto all’Amministrazione comunale al fine di salvaguardare quel poco che rimane dello spirito sportivo. I giovani sono privati di quelle realtà sportivo-culturali e sociali che tendono ad abbandonare i ragazzi al loro destino, certamente tutto questo non fa parte del nostro patrimonio morale e culturale, non si possono abbandonare i ragazzi e privarli di quelle forme di associazione e di condivisione che lo sport crea. Il nostro grido non vuole fare rumore, ma sensibilizzare le persone e gli Enti preposti a darci una mano perché noi sappiamo di svolgere un ruolo importante in un territorio con problematiche enormi: la gente si rivolge a noi in modo serio, sono persone semplici e persone che non chiedono niente se non quello di confrontarsi in modo leale e sportivo, con altri ragazzi della stessa età”. Pur conoscendo “le difficoltà economico-burocratiche del momento”, la dirigenza ribadisce di avere “il compito di spingere sempre di più al fine di avere un campo sportivo adeguato con tutti i servizi”. Dopo essersi posta interrogativi sul futuro dello sport e dell’aggregazione, la dirigenza specifica che “l’Amministrazione comunale è stata investita in prima persona e conosce i reali motivi per cui la squadra non è stata iscritta né al Campionato di prima categoria, né al Campionato di seconda categoria e per non rischiare la radiazione dopo 45 anni di affiliazione consecutivi alla Figc abbiamo fatto l’iscrizione alla terza categoria”. “La situazione – rilevano ancora i vertici – è penalizzante visto che a Serra San Bruno è stato assegnato il titolo di Città, sicuramente meritato, però bisogna dare lustro a questo titolo. Per questo chiediamo semplicemente un po’ di rispetto per la società, che ormai ha superato i 45 anni di storia, per i ragazzi e per le loro famiglie, ma soprattutto, per i ragazzi che hanno il diritto di giocare a calcio in spazi adeguati e decenti. Siamo stanchi di sentire sempre proclami di chi ha fatto questo o quello per lo sport, chi ha fatto qualcosa per lo sport è stata solo la societa A.C. Serrese. I suoi addetti lavorano tutti i giorni, con grande fatica e con ingenti sacrifici economici per cercare di portare la maglia bianco-azzurra sempre più in alto. Rispettiamo e non polemizziamo mai con le istituzioni, con la politica, con i politici e financo i politicanti, purtroppo siamo arrivati al limite, con la speranza che chi è di competenza si attivi in maniera veloce e soprattutto concreta per risolvere una situazione che ogni giorno che passa diventa più assurda”.