Il gioco nella cultura calabrese: dalle carte alla tombola

L’Italia è famosa in tutto il mondo per tanti motivi diversi: per la cultura, il cibo, i monumenti. Ma anche per le tradizioni popolari che trovano nel gioco e nei passatempi una forma di intrattenimento pop che piace a tutti. Parliamo non solo di giochi di strada che sono stati portati ai giorni nostri per generazioni e che tutti abbiamo fatto da piccoli, ma anche dei giochi di carte che ancora oggi animano i tavoli da gioco in ogni occasione dell’anno. Parliamo di giochi come scopa, scopone, tressette, sette e mezzo e così via. Per non parlare della tombola, altro must del nostro Paese, per quanto piú limitato al periodo natalizio. Ovviamente tutti questi giochi negli ultimi anni stanno vivendo una rinascita anche grazie al mondo dell’online e alle moderne piattaforme di iGaming, che creano vere e proprie sale da gioco virtuali. La tombola ad esempio è diffusa nel formato americano del bingo. Online si trovano numerose guide e approfondimenti con informazioni sul bingo online con soldi veri senza deposito e le altre varianti. Il numero di operatori è elevato. Ma oltre ai più diffusi a livello nazionale, esistono giochi di carte che rientrano nelle tradizioni regionali e che rimangono vivi nonostante l’avvento del digitale. In questo contesto la Calabria non fa eccezione, portando nella propria tradizione giochi come Calabresella, Scippa Core e Patruni e Sutta.

I giochi tradizionali italiani

In Italia esistono diversi giochi che non cambiano da regione a regione o, se lo fanno, le differenze sono minime. Se parliamo di giochi “da strada” è facile notare come giochi come la campana, la trottola o ad esempio il classico bastone e ruota siano presenti in tutte le regioni. Sono giochi semplicissimi che sono stati esportati in tutte le zone d’Italia e giocati per secoli. Poi ci sono i giochi di carte e anche qui si trovano delle coincidenze tra zone del Paese. Così la scopa, lo scopone, il sette e mezzo, la briscola. In pratica in ogni parte d’Italia si gioca a questi giochi senza distinzione alcuna. Certo ci possono essere differenze minime a livello di mazzo utilizzato, per esempio, o per delle piccole variazioni del regolamento generale, ma i giochi sono comuni a tutti. Giochi che hanno segnato così tanto la cultura italiana da essere candidati ad un posto d’onore tra i patrimoni Unesco.

I giochi tipici della Calabria

Poi ci sono i giochi tipici. E in Calabria ce ne sono diversi che hanno cresciuto generazioni intere di bambini e giovani adulti dell’appennino meridionale. Come la Calabresella, forse il gioco più celebre della regione, che è in pratica una variante del Tresette con lo svolgimento affidato alla dichiarazione per formare le squadre e successivamente al classico Tresette, accumulando punti fino a guadagnarne 21. Poi c’è lo Scippa Còre, dove bisogna far proprie tutte le carte sul tavolo pescando un asso, un due o un tre. Si fa affidamento naturalmente alla fortuna perché pescando queste carte, il giocatore seguente deve superare il valore della carta del giocatore precedente. E poi c’è il Patruni e Sutta che potrebbe assomigliare a una classica mano di briscola ma così non è. Questa partita a briscola individua solo “u Sutta” e i due giocatori con i punteggi più elevati diventano i “Patruni”. Così “u Sutta” dà avvio al gioco dichiarando il giocatore che dovrà pagare una penitenza e “U Patruni” dovrà invece accettare la proposta o declinarla.

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