
“C’è un grossa porzione di territorio italiano – è la considerazione da cui muove l’argomentazione di Ernesto Siclari, componente dell’Esecutivo provinciale, nonché Responsabile del Dipartimento Giustizia di Fratelli d’Italia a Reggio Calabria – che, vuoi per caso o per varie altre circostanze, sta con diligenza e grande apprensione evitando l’emergenza coronavirus.
Le regioni del sud e non solo queste sono fortunatamente lontane da numeri che possano destare preoccupazione. Si sono dotate di strutture pronte e finalmente efficienti per l’occasione e incrociano le dita giorno dopo giorno tra un comunicato sui dati e una curva epidemica.
Sono zone per lo più dove il ritardo economico e infrastrutturale subisce gap e ritardi mai colmati e i cui abitanti tuttavia si arrendono di fronte a decisioni normative ingiustificatamente uniformi e quindi non uniformanti. L’uguaglianza formale non sempre fa rima con quella sostanziale ma anzi diverge nella gran parte dei casi”.
“Il meridione che stringe i denti e sarebbe pronto a ripartire – si chiede l’esponente di FdI – non piace? O non viene nemmeno presa in considerazione l’ipotesi di puntare per una volta sullo sviluppo delle sue risorse? Troppo poco traino per l’economia nazionale costituirebbe la carretta delle imprese del mezzogiorno?
Tutte domande che ci facciamo spesso, sì, nell’indifferenza di un Governo che nel frattempo apre per tre volte i cancelli delle zone rosse senza la minima precauzione, senza la necessaria programmazione sulle cautele da utilizzare e sulle misure consequenziali. Il 4 maggio tutti a casetta: treni, bus e aerei sono tutti già prenotati per un nuovo rientro verso il sud disagiato, arretrato, ma fors’anche per questo, ancora quasi pressoché incontaminato.
‘Sbrigatevela da soli’ sembrerebbe emergere tra le righe dell’ultimo raffazzonato Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Non fosse cosa non buona e ingiusta crederlo, sembrerebbe l’ennesimo tentativo di estendere l’infezione a zone che sinora sono state risparmiate.
Le nostre angosce affidate alla presidente Santelli, con l’invito esplicito ad organizzare al meglio la gestione di questo terzo arrivo, con tutte le difficili conseguenze che le pregresse fattispecie ci hanno mostrato”.
“E comprendo bene – confessa in chiusura Ernesto Siclari . le esigenze economiche e logistiche di chi alloggia senza soldi in tasca per mangiare, sacrosanto problema di cui però uno Stato che voglia definirsi tale deve occuparsi senza mettere in pericolo tanti altri connazionali, per una volta fortunatamente nati in terra sfortunata”.